Lunedì 29 Aprile 2024

Raccolta differenziata dalla A alla Z

Rifiuti, arriva la nuova tariffa corrispettiva

Rifiuti, arriva la nuova tariffa corrispettiva

La raccolta differenziata, oggi più che mai, è un dovere civico. Qualunque cittadino deve separare i materiali destinati ai bidoni dei rifiuti puntando da una riduzione dei materiali di scarto prodotti così da agevolare lo smaltimento all’interno dei vari impianti. 

Vediamo quindi come poter ottimizzare il processo di separazione e fare la raccolta differenziata in modo corretto. 

Raccolta differenziata: informazioni generali 

Molto spesso, quando si parla di rifiuti si dimentica che parte del problema nasce all'interno delle nostre case. Ognuno di noi, infatti, produce una media di 500 kg di rifiuti all’anno di cui il 40% è composto da imballaggi tendenzialmente inutili. Ecco perché una 

corretta filiera dovrebbe partire proprio da qui, dalla riduzione degli imballaggi, e dal successivo utilizzo di materiali riciclabili. 

Questi, potranno poi essere introdotti nei vari contenitori e seguire tutti i passaggi per la raccolta differenziata evidenziati dal proprio comune di residenza. D’altra parte, un maggiore rispetto dell’ambiente, unito ad un consumo attento e consapevole, potrebbero contribuire al processo di raccolta, conferimento e trattamento dei rifiuti.

In cosa consiste la raccolta differenziata

La raccolta differenziata non è uguale per ogni comune, provincia o regione. Ognuna di queste segue un proprio iter partendo da una struttura di base comune. La raccolta differenziata, infatti, consiste nel separare tutti i materiali che è possibile riciclare da quelli che, invece, non lo sono.

I rifiuti vengono quindi suddivisi in:

  • Vetro: la raccolta differenziata del vetro potrebbe sembrare semplice ed intuitiva, anche perché facilmente riconoscibile tanto più se si escludono tappi in alluminio o in plastica. In linea di massima infatti, i prodotti in vetro che possiamo inserire nella raccolta differenziata sono: bottiglie di vetro, vasetti di vetro, vetri rotti, flaconi (purché non medici), bicchieri di vetro. Ovviamente è sempre bene ricordare, che qualora possibile, è bene sciacquare accuratamente bottiglie, bicchieri e barattoli prima di inserirli nel secchio della spazzatura ricordando che il vetro raccolto attraverso la raccolta viene fuso e riutilizzato per realizzare nuovi prodotti, attraverso un processo abbastanza complesso.
  • Plastica: la raccolta differenziata di questo materiale è tra le più complesse in quanto tende a trarci in inganno, portandoci a gettare nel secchio qualunque tipo di rifiuto. La plastica, infatti, si divide in varie “tipologie”, a seconda della destinazione d’uso. Ecco quindi l’elenco dei prodotti che possono essere inclusi nella raccolta differenziata della plastica: le bottiglie (quelle dell’acqua, dell’olio o dei succhi di frutta); i flaconi e dispenser (quelli utilizzati per shampoo, bagnoschiuma, sapone); le taniche per acqua distillata; i flaconi di candeggina; i sacchetti in plastica; le vaschette alimentari; le pellicole di giornali e riviste; i piatti e bicchieri non recanti residui organici. È chiaro quindi come non tutti gli oggetti in plastica possono essere semplicemente riciclati e raccolti. Anche in questo caso, come per il vetro, è sempre bene pulirla, in modo da evitare che i residui organici contaminino l’intero carico.
  • Alluminio e metalli: resistente e leggero, l’alluminio si presenta come un materiale eccellente, impiegato in tantissimi cambi. La sua produzione ed estrazione, però, generano un impatto ambientale non indifferente, motivo per cui è fondamentale raccoglierlo e portarlo sempre presso i centri adibiti al recupero. Tra i prodotti che possono essere inseriti nella raccolta differenziata possiamo ricordare: le lattine; i fogli in alluminio per alimenti; le bombolette spray, purché non infiammabili; le scatolette ed i barattoli per alimenti; i coperchi, i tappi e le capsule. Al contrario vi sono dei prodotti di alluminio che non possono essere inseriti nel bidone. Tra questi: barattoli con resti di colore o vernici; bombole e bombolette; filtri e qualsiasi contenitore di prodotti irritanti, infiammabili, tossici, corrosivi. La regola del pulire i barattoli prima di riporli nel bidone vale anche per questi materiali. 
  • Carta e cartone: Come l’alluminio, anche la carta è interamente riciclabile. I materiali di scarto che gettiamo via sono davvero tanti, ma anche in questo caso spesso commettiamo degli errori. Ecco quindi i prodotti che possiamo raccogliere nella differenziata: giornali, riviste, libri, quaderni; scatole di prodotti alimentari e imballaggi in cartone; tetra pak®. Uniti a questi, ecco quelli che non possono essere inseriti nel bidone: carta con residui di colla; contenitori unti; carta accoppiata; carta chimica o autocopiante. 
  • Frazione umida o organica: con “frazione umida” si intende tutta quella parte di rifiuti di origine organica, come gli alimenti. Questi, prima di essere buttati, devono essere inseriti in appositi sacchetti, purché realizzati in bioplastica o in Mater-bi (ricavata dal mais), che sono perfettamente biodegradabili. Si tratta di sacchetti particolarmente delicati e non così tanto resistenti, motivo per il quale è bene non riempirli troppo, così da evitare che si rompano. In questi possono comunque essere inseriti: resti di frutta, ortaggi, carne, pesce e resti vegetali come piante, fiori, erba; latticini; gusci d’uovo; alimenti deteriorati; fondi di tè e caffè; carta e cartone sporchi; cenere; salviette e tovaglioli di carta unti. Al contrario, tra le cose che non possono essere inserita nel sacchetto dell’organico troviamo: i sacchetti dell’aspirapolvere; i pannolini dei bambini; i tessuti; il legno verniciato; la carta patinata. Ovviamente, è bene ricordare che tutti i rifiuti organici sono una risorsa, se sfruttati correttamente: possono diventare fonte di energia, compost per i campi coltivati o materiale per l’edilizia.
  • Secco indifferenziato: con questo si intende tutta quella parte di rifiuti casalinghi che non rientrano in nessuna delle categorie precedenti. Proprio per questo dividerlo correttamente dai rifiuti differenziabili è fondamentale, perché potrebbe gravare sul recupero finale. In questa categoria è possibile inserire: oggetti di uso domestico come penne o nastro adesivo; carta carbone, carta oleata, carta plastificata; forchette, coltelli e cucchiai di plastica; sottovasi e bacinelle; giocattoli; mozziconi di sigaretta, ovviamente spenti; cassette audio e video, floppy disk, cd, dvd; cosmetici, cerotti, cotone idrofilo; sacchetti dell’aspirapolvere e stracci sporchi. Tra i prodotti che invece non possono essere gettati nel secco indifferenziato, abbiamo: tutti i contenitori con simbolo T e/o F; gli oggetti voluminosi;i i rifiuti riciclabili elencati fino ad ora; gli scarti di edilizia; i rifiuti speciali provenienti da attività produttive.
  • Rifiuti ingombranti: in questa categoria dobbiamo inserire solamente tre categorie: i rifiuti ingombranti, quelli elettrici e i rifiuti speciali. Queste vanno trattate in maniera differente rispetto alla raccolta differenziata più classica. 
  • Rifiuti elettrici: in questi, cosa è facile intuire, ci sono tutti gli elettrodomestici, ma anche le lampade ed i neon. Unica cosa che bisogna ricordare è che per il loro smaltimento è bene rivolgersi al servizio dedicato del proprio comune di residenza: spesso infatti vi sono delle specifiche modalità di smaltimento.
  • Rifiuti speciali: ultima categoria, ma non per importanza, è quella che comprende i seguenti prodotti/materiali: inerti e calcinacci; batterie al piombo; contenitori con residui di vernici e solventi; oli vegetali esausti per uso alimentare; farmaci scaduti; batterie e pile per elettrodomestici; pneumatici. Questi, come i precedenti, vanno gestiti secondo i protocolli comunali: alcuni comuni applicano il servizio porta a porta, altri indicano centri di raccolta appositi. 

Possiamo quindi concludere che la raccolta differenziata deve partire da ognuno di noi, all’interno delle nostre case. Non resta che prendere nota di tutte queste accortezze e procedere, giorno dopo giorno, con la giusta separazione dei materiali.