Lunedì 29 Aprile 2024

Pagati come i portoghesi

OGNI VOLTA che l’Eurostat o le indagini di Willis Towers Watson sfornano le classifiche sugli stipendi e i salari nel mondo e in Europa, l’italiano che le legge ha uno scatto di rabbia. Perché i numeri gli confermano quello che scopre suo malgrado tutti i mesi: guadagna troppo poco. La busta paga, soprattutto quella dei giovani, è tra le più misere in Europa; un po’ meglio quella dei manager di medio livello, mentre gli emolumenti di amministratori delegati e presidenti sono in linea con i broker di Wall Street, prima del crac Lehman. L’ultima indagine sulle retribuzioni di ingresso nei Paesi europei è impietosa per gli italiani: siamo all’ultimo posto tra 15 Paesi europei, la Svizzera è al primo con 83.600 euro di retribuzione media annua d’ingresso per i professional. Poi ci sono Danimarca, Lussemburgo e Germania, con stipendi sopra i 47mila euro annuali, seguiti da tutti gli altri fino al 14esimo posto della Spagna, che ha una media di stipendio d’ingresso di 30.700 euro. Più in fondo c’è l’Italia, con appena 27.400 euro: un giovane professionista italiano guadagna un terzo di un coetaneo svizzero e poco più della metà di un tedesco o di un danese.

ANCHE EUROSTAT ci relega in fondo al gruppo. La nostra busta paga media è distante quasi 20mila euro da quella dei tedeschi ed è appena più ricca di quella dei portoghesi, che stanno peggio di noi. Ma se guardiamo al costo del lavoro e al peso delle tasse, sempre Eurostat mette l’Italia nel gruppo di testa assieme a Francia e Svezia, per contributi sociali a carico dei datori di lavoro. E al quarto posto, dopo Belgio (50%), Francia (45,6%) e Germania (45,1) per il peso delle tasse. Conclusione? La busta paga degli italiani, vista dal lato dei contributi, delle tasse e dei costi non salariali, è come quella degli svedesi e dei tedeschi. Il salario netto è invece come quello dei portoghesi. Sta tutta qui la beffa del lavoro in Italia. Simile a quella dei costi energetici, delle ingenti diseconomie esterne, del peso del sistema Italia sulle aziende private e sui lavoratori. Non è una condanna secolare, il sistema va scardinato. Se la contrattazione aziendale è la leva che può far sollevare il mondo delle buste paga, ben venga il bonus. Così la rabbia mensile si attenuerà.