Lunedì 29 Aprile 2024

Nostradamus, la profezia che non si avvera

Il 2 luglio 1566 moriva l’autore delle celebri e oscure quartine

Nostradamus

Nostradamus

Roma, 4 luglio 2016 - SI CHIAMAVA in realtà Michel de Nostredame (cognome probabilmente imposto alla sua famiglia dal vescovo di Arles quando questa si convertì dall’ebraismo al cattolicesimo) o, in occitano, Miquèl de Nostradama; ma per la Francia e il mondo fu per sempre Nostradamus, il personaggio nato a Saint-Rémy-de Provence il 14 (oppure il 21) dicembre 1503 e morto a Salon-de-Provence giusto 450 anni fa, il 2 luglio 1566, di professione astrologo, scrittore, farmacista, speziale e medico francese.

La sua fama è legata alle “Centurie e Profezie” che cominciò a pubblicare dal 1555, la cui attendibilità gli procurò in vita onori e gloria, e in morte fama imperitura, anche se nessuna delle sue profezie si è mai davvero avverata. Anzi, nei rarissimi casi in cui egli si avventurò a indicare una data precisa per l’evento descritto, è stato clamorosamente smentito dai fatti. Non si verificarono infatti né la totale distruzione della specie umana annunciata per il 1732, né una lunga e selvaggia persecuzione religiosa prevista per il 1792 né la fine del mondo, che sarebbe dovuta avvenire nel 1999.

IL FATTO è che le sue quartine erano scritte utilizzando contemporaneamente diverse lingue (provenzale, greco, latino, italiano, ebraico, arabo) e inoltre servendosi di giochi di parole. Vediamo qualche esempio di queste quartine. Questa annuncerebbe la morte di Enrico II re di Francia: "Il giovane leone il vecchio sormonterà / Nel campo bellico in singolar tenzone / Nella gabbia d’oro gli occhi perforerà / Due ferite in una, poi morire, morte crudele". Il sovrano morì nel 1559 partecipando a un torneo cavalleresco indetto per celebrare i matrimoni di sua sorella Margherita con il duca di Savoia e di sua figlia Elisabetta con il re di Spagna. Sia re Enrico sia il suo giovane contendente, il conte di Montgomery, avevano leoni incisi a sbalzo sui loro scudi; il re perse e morì dopo dieci giorni di agonia provocata da diverse ferite riportate sulla faccia e alla gola.

Altro esempio di quartina, che gli esegeti di Nostradamus attribuiscono alla figura di Napoleone Bonaparte: "Del nome cha mai fu portato dal Re Gallo / Giammai fu una folgore si tremenda / Tremeranno l’Italia, la Spagna, gli Inglesei / Di femmine straniere grandemente attraenti". E infine, una terzina pro domo sua: "Chi legge questi versi, li ponderi dunque / con profonda calma e costante attenzione / Chi fa altrimenti, sia dall’Alto maledetto". Mentre i sostenitori delle profezie di Nostradamus gli attribuiscono di aver annunciato moltissimi eventi della storia grande del mondo (la rivoluzione francese, la bomba atomica, l’ascesa al potere di Adolf Hitler, gli attentati dell’11 settembre 2001), la critica più attenta parla di chiaroveggenza retroattiva, nel senso che la sue quartine sono scritte in forma così ambigua che chiunque, leggendole a posteriori, le interpreta come meglio crede.

PIÙ ATTENTA la ricerca delle fonti che hanno ispirato l’attività profetica di Nostradamus: anzitutto la Bibbia, poi eventi storici narrati da autori classici (Tito Livio, Svetonio, Plutarco e altri) e infine cronisti medievali e testi cinquecenteschi, primo tra i quali il “Mirabilis Liber” del 1522, un testo anonimo derivante dalla raccolta di profezie intitolata “Apocalisse di Pseudo-Methodius”.

Comunque sia, Nostradamus fu preciso nell’annunciare la propria morte. Sofferente da parecchi anni di gotta, nel 1566 la sua malattia si tramutò in idropisia. Un giorno di luglio fece sapere al suo segretario, che si chiamava Chavigny, di voler trascorrere la notte da solo. «Fino a domani, Signore?", gli disse il segretario. E Nostradamus gli rispose: "Non mi troverai vivo all’alba". E la mattina successiva Chavigny condusse amici e familiari allo studio del Maestro, per trovare il corpo di Nostradamus che giaceva al suolo, cadavere, tra il letto e una panca improvvisata. La salma fu composta nella Collegiata Saint-Laurent, a Salon-de-Provence, dove giace tuttora.