Qual è il filo conduttore che accomuna le case orologiere “rock’n’roll” presenti in questa rassegna e inevitabilmente molto diverse tra loro per target, storia, identità e filosofia di prodotto? Be’, per orologeria “rock”, stile più o meno sportivo che sia, intendiamo la somma tra un’immagine potente per marca e/o per modello, contenuti tecnici appropriati e il rapporto più equilibrato possibile tra qualità e costo al pubblico, relativamente alla propria fascia di mercato, in un tetto di prezzo che debba gioco-forza rientrare tra mille e 5mila euro di listino e che perciò comprende il più ampio “entry level” all’orologeria di alta gamma. Ovvero il segmento del “fuoco e fiamme”, dove la battaglia è più agguerrita, perché i competitor sono tantissimi e le marginalità non sono così elevate come nelle fasce di prezzo superiori e anche perché questo segmento è presidiato dalle colossali forze del Gruppo Swatch che qui conta un sestetto di marchi fortissimi e ultra-storicizzati come Hamilton, Longines, Mido, Omega (con i “primi prezzi”), Rado e Tissot, elencati in ordine alfabetico. Ultimo dettaglio non banale? Il loro legame con l’Italia, che nonostante la crisi endemica e la perdita del potere d’acquisto della classe media, resta un mercato di riferimento assoluto, perché se un orologio ha successo da noi, facilmente avrà successo nel mondo. Abbia inizio la sfida!
Venerdì 3 Maggio 2024
ArchivioIt’s only Rock’n’roll. Tutta grinta, tanta resa e poca spesa