Lunedì 29 Aprile 2024

Nemo's Garden, il basilico adesso cresce sotto il mare

Nemo's Garden, il basilico adesso cresce sotto il mare

Nemo's Garden, il basilico adesso cresce sotto il mare

Roma, 7 febbraio 2022 - Coltivare basilico sott’acqua. E anche lattuga, erbe aromatiche, aloe: solo oltre cento le varietà di piante coltivate finora nelle biosfere di Nemo’s Garden, che si trovano a sulla costa ligure, a Noli (Savona), non lontano da riva e a una profondità che varia dai 6 agli 11 metri. "Lo scorso anno a settembre abbiamo anche fatto una ’festa del raccolto’ – racconta Federico Giunto –. Abbiamo più di cento piante, crescono molto bene le spezie, le erbe aromatiche, abbiamo piantato anche lattuga, aloe vera e abbiamo sperimentato il tabacco. Stiamo facendo ricerche per capire come queste piante possono essere utili: per noi è sfidante perché non sappiamo cosa andremo a scoprire".

Il progetto Nemo’s Garden nasce dieci anni fa, nel 2012, grazie a Sergio Gamberini, fondatore e presidente dell’azienda di attrezzatura subacquea Ocean Reef Group. L’obiettivo di Gamberini era unire due passioni, quella per l’agricoltura e quella per la subacquea in una sfida per verificare i potenziali benefici dell’agricoltura sott’acqua. "Nemo’s Garden è con l’intento di creare un sistema di agricoltura alternativo e sostenibile – spiega Giunto – e strada facendo ci si è resi conto che ha prodotto anche altri effetti positivi: è diventata un riparo per i pesci e un’attrazione turistica. La gente viene vedere e i cavallucci marini che ci sono, ma anche le biosfere". Al momento è l’accesso è aperto a tutti: sub, snorkelisti e apneisti possono visitare l’area circostante le biosfere, ovviamente senza entrare nelle strutture e rispettando le regole generali di prudenza e sicurezza.

Le biosfere posizionate a Noli sono 6, ancorate a una profondità fra i 6 e i 10 metri. Ogni biosfera ha un diametro di circa due metri, può ospitare due operatori contemporaneamente, ed è stata riempita d’aria con le bombole per creare una bolla, aria che che viene cambiata regolarmente. è un sistema chiuso e protetto che per questo non necessita di insetticidi. Semplice da raccontare, complicato da fare: ad esempio le attrezzature per la coltivazione vengono portate in profondità, o mosse fra le biosfere, con valigette ermetiche, per evitare di bagnare o danneggiare gli strumenti di lavoro.

Ogni biosfera è dotata corrente elettrica, di wi-fi e, aspetto fondamentale, di acqua dolce che viene utilizzata per innaffiare le piante: la coltivazione è idroponica, quindi senza terra. "Viene creata con un sistema di condensa, per la differenza di temperatura fra interno ed esterno che crea una sorta di effetto pioggia. Se questa condensa non è sufficiente – spiega Federico Giunto – abbiamo la possibilità da terra di avere un supplemente d’acqua dolce, che serve anche per sciacquare le degli operatori quando entrano e non danneggiare le colture". Ogni biosfera ha sensori di rilevazione per tutti i parametri come temperatura interna, ossigeno Co2, e una videocamera che permette agli operatori di essere in contatto con la centrale e lavorare nella massima sicurezza.

La luce che arriva sott’acqua è sufficiente a far crescere le piante: si crea una sorta di effetto sottobosco, che favorisce una crescita più veloce sopratutto nelle fasi iniziali, e con proprietà di olii essenziali molto maggiore rispetto alle coltivazioni in superficie. Le sei biosfere al momento sono in assetto invernale: sono state posizionate un po’ più in profondità, verso gli 11 metri, per proteggerle dalle mareggiate, anche se il loro posizionamento nella baia di Noli è già in una zona protetta. In primavera ne verranno aggiunte altre tre, una sfida a livello di risorse e di tempo necessario.

Già, le risorse: Nemo’s Garden è stata uno spin off di Mestel Safety, che fa parte dell’azienda californiana Ocean Reef. La sede italiana di Mestel segue sia la parte di produzione che quella di ricerca e sviluppo di materiali e attrezzatuire per la subacquea. E sono stati gli ingegneri elettronici e meccanici di Mestel a sviluppare le biosfere di Nemo’s Garden. Nel 2021 il progetto da spin off è diventato una start up, per camminare con le proprie gambe: "Dopo dieci anni – spiega Giunto – ci siamo resi conto che aveva raggiunto una sua maturità, e che meritava di diventare una realtà a se stante. Per crescere è inevitabile dialogare con altre realtà, molto più specializzate in altri settori, con l’obiettivo di rendere questo progetto disponibile su larga scala".

Al momento, infatti, i costi sono quelli di un progetto di ricerca: ogni biosfera costa circa 4000 euro, a cui vanno aggiunte le spese di mantenimento e di lavorazione. La strada per diventare economicamente sostenibile è davvero lunga, ma intanto Nemo’s Garden ha inizia a percorrerla. Il primo passo è stato un accordo con Siemens, il secondo prevede di portare questa tecnologia in altre parti del mondo, ad esempio su isole che non hanno terreno o acqua dolce sufficienti alla coltivazione.