Giovedì 9 Maggio 2024

Ecco come la rivoluzione energetica passa dalle donne

Genere / Quali sono le regioni pink? La Toscana è in testa

In alcune regioni le donne impiegano un capitale medio pro-capite superiore

In alcune regioni le donne impiegano un capitale medio pro-capite superiore

Analizzando a fondo il rapporto sul GreenVesting di Ener2Crowd.com è impossibile non notare «come in Toscana, nelle Marche e nel Friuli-Venezia Giulia, le donne impieghino un capitale medio pro-capite di gran lunga superiore a quello degli uomini, confermandosi le regioni più 'pink' della rivoluzione energetica». Lo rimarca Giorgio Mottironi, CSO e Co-Founder di una piattaforma che ha sostenuto progetti per un volume totale di 13,2 milioni di euro, con fondi provenienti esclusivamente da soggetti 'non professionali' e 'non istituzionali’, contribuendo - dal punto di vista dei benefici ambientali - all'abbattimento di 5.600 tonnellate di anidride carbonica. Annunciata la Top 3, Mottironi svela anche le regioni invece 'rimandate': "Mentre più indietro di tutte nella parità di genere sono il Molise, la Puglia, la Valle d’Aosta, la Sardegna ed il Trentino-Alto Adige". In effetti, snocciolando i dati pubblicati, balza immediatamente all'occhio come l’investimento pro-capite femminile effettuato in Toscana tocchi cifre significativamente alte, raggiungendo addirittura i 29.781 euro, un risultato che assume ancor più valore se rapportato ai 5.533 euro della popolazione maschile. Lo stesso discorso può essere fatto per le Marche seconde - con 20.787 euro contro 3.315 euro - e per il Friuli-Venezia Giulia (14.768 euro il totale 'rosa' e 7.086 euro quello degli uomini). Nonostante queste pur incoraggianti tendenze e nonostante l’evidenza di come il genere femminile sia sempre più coinvolto nell'ambito della Green Economy, spesso ricoprendo anche posizioni di vertice, in materia di investimenti sostenibili, tuttavia, rimane tutt'oggi molto ampia la forbice. È un settore in cui le donne hanno sì impiegato una quantità di capitali superiore rispetto a quella degli uomini, registrando un +10%, ma pagano ancora un importante gap per quanto riguarda il numero di investitori presenti: nel complesso, meno di uno è il GreenVestor di genere femminile ogni sei rappresentanti di quello opposto.