Lunedì 29 Aprile 2024

Cinque anni a Pistorius, e gia in cellaIl suo legale: scontera solo 10 mesi

CINQUE anni di carcere per l'omicidio colposo della sua fidanzata, la modella Reeva Steenkamp, fulminata con 4 colpi di pistola sparati attraverso la porta del bagno nella notte di San Valentino del 2013. Almeno 10 mesi Oscar Pistorius, 27 anni, dovrà passarli fra le quattro mura di una cella, calcolano i suoi difensori nonché l'avvocato ed ex pubblico ministero Marius du Toit. Per la Procura saranno almeno il doppio. Con ogni probabilità il condannato finirà in una delle 22 stanzette singole della sezione ospedaliera del carcere più violento del Sudafrica, lo Kgosi Mampuru II. Il penitenziario era una galera di massima sicurezza. In una una stanzetta, detta pot, la pentola, si impiccavano, durante il regime di segregazione razziale, anche 7 detenuti al giorno. Pistorius è arrivato nell'istituto di pena due ore dopo la sentenza pronunciata da Thokozile Masipa, la seconda donna nera diventata giudice dopo la fine dell'apartheid. I carcerati sono 7000. Cento sono disabili. A tutti i detenuti sono offerti corsi scolastici, di pittura, di meccanica di ingegneria e di gestione della rabbia. Durante la notte il campione paralimpico dovrà consegnare le sue protesi ai secondini. Secondo un recente rapporto l'ultimo sport delle gang nelle prigioni è minacciare i detenuti con un una siringa piena di sangue di malati di Aids. PER QUESTA ragione il difensore di Pistorius Barry Roux aveva chiesto che fosse mandato agli arresti domiciliari nella casa dello zio, il facoltoso magnate Arnold, imponendogli l'obbligo di servizio sociale in una scuola per bambini disabili o nel museo del Transvaal. Ma la giudice Masipa ha spiegato che «una sentenza non carceraria manderebbe un messaggio sbagliato e che una pena lunga non sarebbe appropriata». Il procuratore Gerrie Nel aveva chiesto che l'atleta paralimpico fosse condannato a 10 anni di carcere. La giudice ha dimezzato e ha sospeso la pena per la condanna a 3 anni di prigione inflitta all'imputato perché aveva sparato con una pistola di un amico sotto un tavolo di un ristorante, un mese prima del delitto. Pistorius ha sempre sostenuto che temeva che un ladro fosse entrato nel bagno. Dopo la lettura del verdetto, nell'aula è calato il silenzio. Pistorius ha stretto la mano ad alcuni familiari ed è stato portato via. Non ha articolato una sola «parola, ma aveva gli occhi lucidi. Spero che sfrutterà questa occasione ha detto lo zio Arnold per pagare il suo debito con la società». La madre di Reeva per la prima volta dopo 7 mesi di processo ha abbozzato un sorriso. Pistorius versa a lei e al marito 430 euro al mese. La coppia non ricorrerà contro la sentenza.