Giovedì 16 Maggio 2024

Asma allergica, all'orizzonte un possibile vaccino per combatterla

In Francia un vaccino pensato per trattare l'asma potrebbe portare a una svolta, con l’arrivo di un vaccino utile a milioni di persone

Anche lo sport ha la sua utilità contro asma e allergie

Anche lo sport ha la sua utilità contro asma e allergie

Uno studio apparso di recente sulla rivista Nature Communications suggerisce la possibilità di sviluppare un vaccino contro l'asma allergica, un disturbo che affligge milioni di persone in tutto il mondo. La soluzione made in Francia nasce dal lavoro in tandem dei laboratori Inserm e Pierre Bruhns, nonché dell'azienda biotech Neovacs, che dopo avere testato con successo il preparato sui topi sperano ora di avviare al più presto la sperimentazione clinica sull'uomo.

Asma e cortisone

Attualmente le terapie più comuni per il trattamento dell'asma prevedono la somministrazione di corticosteroidi, farmaci a base di cortisone che tengono sotto controllo lo stato infiammatorio (spesso di origine allergica) delle vie aeree. Questo tipo di trattamento può tuttavia presentare delle controindicazioni specie nei casi cronici più gravi, che richiedono dosaggi elevati per lunghi periodi.

Vaccino anti-asma

L'idea dei ricercatori francesi è di prevenire gli attacchi di asma prendendo di mira le citochine, molecole proteiche coinvolte nel processo infiammatorio, che l'organismo produce a volontà quando entra in gioco un allergene (cioè la sostanza "sospetta" che scatena la reazione allergica). Nello specifico il bersaglio è rappresentato da due proteine note con il nome di interleuchina-4 (IL-4) e interleuchina-13 (IL-13), presenti a livelli elevatissimi nei soggetti che soffrono di asma.

Come è fatto il vaccino

La ricetta prevede l'impiego di IL-4 e IL-13 in versione ricombinante, associate a una forma mutata e innocua della tossina difterica (nome in codice: CRM197), che funziona come vettore ed è già in uso in altri vaccini approvati dalla FDA. Il preparato è stato iniettato in un gruppo di topi geneticamente modificati per simulare la condizione umana, riuscendo ad addestrare il sistema immunitario a creare anticorpi contro le due citochine pro-infiammatorie. La sperimentazione ha anche dimostrato che il vaccino aiuta a sopprimere per almeno undici settimane i più comuni sintomi asmatici, tra cui l'infiammazione e il restringimento delle vie aeree. La riduzione dei livelli di IL-4 e IL-13 tiene inoltre sotto controllo alcuni tratti caratteristici dell'asma cronica, come l'iper-produzione di muco, per un periodo fino a quindici settimane.

Prospettive future

I traguardi raggiunti con i modelli animali sono di buon auspicio, ma non implicano necessariamente che il vaccino funzioni bene anche negli esseri umani. Per dare seguito alla ricerca, Neovacs e i suoi partner stanno ora discutendo con una serie di ospedali francesi per avviare la sperimentazione clinica entro un massimo di due anni. "È importante sottolineare che IL-4 e IL-13 sono implicati in molti tipi di allergie, comprese l'allergia alimentare e la dermatite atopica; per questo prevediamo che il vaccino possa avere effetti benefici a lungo termine in molte malattie allergiche", ha commentato la dottoressa Lauren Reber, a capo del laboratorio di Inserm che ha contribuito allo studio.