Roma, 6 dicembre 2014 - Morte del cavallo Flambo: IHP presenta un esposto alla Procura per chiarire le cause ed accertare eventuali responsabilità. Secondo alcune testimonianze qualche giorno fa, durante una sessione di “lavoro alla corda o longia”, un cavallo di nome Flambo sarebbe rovinosamente caduto a terra a causa dell’improprio uso delle due longie (o corde).
Il cavallo sarebbe rimasto a terra inerme, impossibilitato a rialzarsi e sarebbe stato quindi successivamente rimesso in piedi grazie all'intervento di uomini di scuderia, cavalieri, tecnici e utenti del circolo ippico e riportato a fatica nel suo box. Poche ore dopo sarebbe morto tra dolori e spasmi, senza essere stato visitato da alcun veterinario e senza che la proprietaria fosse stata avvertita dello stato di grave sofferenza del cavallo, che si è protratto per diverse ore.
L’IHP , Italian Horse Protection, ha subito inviato una lettera alle autorità competenti per chiedere l’accertamento delle segnalazioni ricevute, in attesa di conoscere l’esito dell’autopsia eseguita dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana. E purtroppo l’esame autoptico conferma che qualcosa di molto strano è successo quel giorno: Flambo ha riportato la frattura scomposta della 4° e della 5° vertebra cervicale. Perché, se è vero quanto ci hanno riferito alcuni testimoni, il cavallo sarebbe stato fatto rialzare a forza, sospinto nel box e lasciato lì agonizzare per 3 ore e mezza? Perché alla proprietaria, telefonicamente, è stato detto che aveva “una leggera colica, nulla di preoccupante”, circostanza invece esclusa dall’autopsia?, si chiede l'associazione.
Per fare piena luce su questa vicenda IHP ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. "Ci capita spesso di ricevere segnalazioni relative a pratiche addestrative violente e caratterizzate da inammissibile sottomissione del cavallo - riporta una nota di IHP - che consistono nel gettarlo a terra forzatamente attraverso l’uso combinato delle due longie. Tali pratiche mettono a rischio la salute, il benessere e la vita dell’animale, sono contrarie ai principi della FISE, del CONI e della FEI relativamente alla gestione del cavallo e violano la normativa in vigore: Codice per la tutela e la gestione degli equidi del Ministero della Salute e Codice penale art. 544 bis e seguenti".
"Non sappiamo se questo è stato il caso di Flambo e sarà la Procura ad accertarlo - conclude IHP - Di certo sarebbe una strana coincidenza, qualora verificata, la segnalazione di un analogo incidente nel medesimo centro ippico, occorso a una cavalla che avrebbe riportato la frattura di due vertebre coccigee. Abbiamo girato anche questa segnalazione alle autorità competenti per gli approfondimenti del caso". Per contatti con la nostra redazione: [email protected]