Lunedì 6 Maggio 2024

Airbus Lufthansa, in un video registrato a bordo gli ultimi istanti di terrore prima dello schianto

Spunta un video con gli ultimi secondi di volo dell'Airbus Germanwings schiantatosi sulle Alpi francesi. Il filmato - contenuto in un telefonino raccolto fra i rottami - sarebbe stato visionato dalla rivista francese Paris Match, che lo descrive ai lettori. Il contenuto conferma i dati recuperati in una delle due scatole nere dell'Airbus 320

Airbus 320 precipitato (combo)

Airbus 320 precipitato (combo)

Spunta un video con gli ultimi secondi di volo dell'Airbus Germanwings. Il filmato - contenuto in un telefonino raccolto fra i rottami - sarebbe stato visionato dalla rivista francese Paris Match, che lo descrive ai lettori. Il contenuto conferma i dati recuperati in una delle due scatole nere dell'Airbus 320. 

La scena è talmente caotica - descrive il settimanale - che non è possibile distinguere le singole voci, ma le grida dei passeggeri rivelano che essi erano pienamente consapevoli di ciò che stava succedendoSi sente urlare la parola "Dio" in diverse lingue. E si avvertono chiaramente dei rumori metallici: sono i tentativi disperati del comandante di aprire la porta della cabina di guida. Verso la fine, dopo uno strappo, le grida si intensificano. Poi più niente.

Questa versione degli ultimi momenti a bordo del volo Germanwings ricalcano perfettamente quanto emerso dall'ascolto di una delle due scatole nere, il cui contenuto è stato riferito da un investigatore allo stesso settimanale Paris Match e di cui si riporta la trascrizione.

Alle 10 l'aereo decolla. Alle 10.10 il comandante dice a Lubitz: "Non ho avuto il tempo di andare in bagno prima del decollo." E il copilota risponde: "Vai se vuoi". Alle 10.27 l'aereo risulta aver raggiunto la quota di 38mila piedi (11.500 metri). Il comandante chiede a Lubitz di prepararsi alla discesa e Lubitz conferma. Poi insiste: "Puoi andare, puoi andare". Un minuto dopo si sente il comandante slacciarsi la cintura di sicurezza. La porta si apre. Prima di uscire il comandante dice a Lubitz di mantenere il controllo. E Lubitz risponde: "Lo spero".

Alle 10:30 Lubitz è solo nella cabina. Blocca la porta della cabina con il tasto "Lock". Poi lo si sente riprogrammare l'autopilota per accelerare la velocità di discesa da 11mila metri a 30 metri in pochi minuti. La discesa inizia. Sono le 10.33. L'aereo perde 3.000 piedi (900 metri) al minuto. La torre di controllo si accorge dell'anomalia e tenta ripetutamente di contattare il velivolo via radio. Ma Lubitz non risponde.

Torna il comandante. Bussa alla porta: "Sono io!". Lubitz lo vede da uno schermo ma non reagisce. Il comandante prende una bombola di ossigeno o un estintore per distruggere la porta. "Per l'amor di Dio, aprire questa porta!" grida. Nessuna risposta. Sono le 10.34. Si sente un primo allarme: è quello che indica "forte caduta, raddrizzare". Lubitz non reagisce. Iniziano le grida di panico nei corridoi. Il comandante chiede di recuperare un arnese nascosto nel fondo dell'aereo. Si sentono altri colpi contro la porta. Poi il comandante cerca di forzarla. 

Ore 10.37, secondo allarme. Da Lubitz ancora nessuna reazione. Il comandante grida ancora: "Apri questa maledetta porta!" Ma di Lubitz, che ha indossato una maschera di ossigeno, si sente solo il respiro. Normale. L'aereo è a 4mila metri. Alle 10:40 si sente un forte rumore proveniente dall'esterno. L'Airbus ha appena colpito una montagna sul lato destro. Si sentono gli allarmi sonori dell'aereo e le urla crescenti dei passeggeri. Un minuto dopo lo schianto. A 1500 metri e 800 chilometri all'ora.