Venerdì 26 Aprile 2024

Stabilità, Ue: stiamo negoziando. Napolitano: ora basta austerity. Renzi: discussione tosta e accesa

Il commissario agli Affari economici e finanziari: " Tutti vogliamo evitare lo scenario peggiore". Il Capo dello Stato: "Grave accapigliarsi solo sullo 0,1%". Padoan: "Presto risposta a Ue"

Da sinistra Barroso, Juncker e Katainen (Ansa)

Da sinistra Barroso, Juncker e Katainen (Ansa)

Bruxelles, 24 ottobre 2014 - All'irritazione di Barroso per la decisione del Mef di pubblicare la lettera in cui la Commissione mette in evidenza la deviazione della legge di stabilità dagli impegni Ue, risponde Matteo Renzi paladino della trasparenza ("il tempo dei segreti è finito"). E' scontro tra il premier e il presidente uscente della Commissione europea. Una lite nella forma e nella sostanza sulla legge di Stabilità (IL TESTO FINALE), mentre si attende la decisione dell'Ue. "La Commissione europea non ha ancora deciso sulla legge di Stabilità italiana", ha detto il commissario agli Affari economici e finanziari Jyrki Katainen. "Abbiamo bisogno di più informazioni", ha aggiunto. Aspettiamo delle risposte e vedremo". Quella di "evitare lo scenario peggiore" è la volontà di tutti: ma, secondo il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen, "niente è inevitabile". 

NAPOLITANO - "Dopo anni di politiche restrittive, di austerity, dinanzi alla disoccupazione giovanile dilagata è giusto sollecitare" alle istituzioni europee l'attuazione di nuove politiche verso la crescita e lo sviluppo, ha affermato il presidente Giorgio Napolitano dal Quirinale. "Ho letto la bozza del documento del consiglio europeo e ho notato che il termine 'austerity' questa volta non compare: per evitare nuove polemiche qualcuno ha accettato di non menzionarlo, forse perché mosso da qualche complesso di colpa", ha aggiunto Napolitano parlando al Quirinale. E' "grave" che non si parli più dei valori alti dell'integrazione politica europea ma che "ci si accapigli tutti quanti - poco competenti, meno competenti e per nulla competenti - sullo 0,1%, sulle regole, sui trattati, sul fiscal compact", ha aggiunto.

RENZI - Anche Renzi, durante il dibattito sulle questioni economiche al vertice dei capi di Stato e di governo Ue, ha ribadito il concetto: la crisi è più profonda di quello che si dice, e l'austerità sta minacciando la ripresa. Il suo governo, avrebbe detto il premier ai colleghi, sta facendo le riforme e gli aggiustamenti di bilancio non perché lo chiede la Commissione ma perché ìè la cosa giusta per l'Italia. Il Paese sa di dover fare la sua parte, ma l'Ue deve capire che il mondo sta crescendo: per esempio gli Stati Uniti hanno seguito una politica di investimenti che ha fatto svoltare l'economia. Per le riforme che sta portando avanti il governo, avrebbe detto ancora il premier, milioni di persone protestano: serve quindi un ripensamento della politica economica e non preoccuparsi solo dei parametri decimali, tenendo anche conto delle condizioni eccezionali dell'economia. "La discussione sulla politica economica è stata come sempre tosta e accesa", ha detto Renzi, al termine del vertice europeo. Sulla legge di stabilità "come vi avevamo detto non vi sono particolari preoccupazioni e problemi" per l'Italia. "Nelle prossime ore sarò chiuso quello che dovrà essere chiuso", ha aggiunto il premier. È pronta la lettera con le risposte dell'Italia alle richieste di chiarimento dell'Ue? "Credo che stiano finendo i dettagli, le discussioni tecniche. Mi pare che non vi siano particolari preoccupazioni. Nelle prossime ore sarà chiuso quello che deve essere chiuso". Renzi sostiene che serve "una presenza più forte dell'Italia, più orgogliosa e determinata: ogni anno l'Italia dà 20 miliardi all'Europa e ne prende indietro una decina, è un Paese che ha una forza e un'autorevolezza fuori discussione, quindi non viene a prendere lezioni o reprimende". Sul percorso di intesa con l'Ue, rispondendo a chi gli chiedeva se teme che la mediazione muti con il passaggio da Barroso a Juncker, il premier in serata ha ripetuto: "Il percorso di compromesso trovato a Bruxelles mi pare che regga".  

PADOAN - Con la Commissione europea il rapporto è "cordiale e costruttivo", ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. "La risposta" alla lettera dell'Ue "sarà inviata rapidamente, ma non so se oggi", ha indicato. "Non si parla più di austerità, ma di come sostenere la crescita e gli investimenti, soprattutto privati" - senza i quali "non si crea lavoro" - e di "come farlo a livello italiano e Ue", ha spiegato il ministro.

"Mi auguro che il dibattito parlamentare sulla legge di Stabilità possa apportare miglioramenti ma soprattutto sia mantenuta la sostanza compatta sia dal punto di vista dei saldi sia della logica della composizione -  ha continuato Padoan - Non ci deve essere uno stravolgimento di questa legge". Gli 800mila posti di lavoro complessivi che arriveranno con la Legge finanziaria in 5 anni? "I numeri li calcoleremo ex post e saranno calcolati sugli interventi del Governo". "C'è la voglia di continuare a dialogare con il mondo delle imprese - ha spiegato - e capire come la capacità di investimento con la voglia di assumere possa essere sostenuta". La legge di Stabilità, ha sottolineato, "è una proposta di integrazione della gestione della finanza pubblica e di riforme strutturali. Questo è l'approccio richiesto in Europa e, da quando è uscita la nostra Manovra, alcuni colleghi mi hanno detto che è bella perché riflette i principi Ue". Il Governo, ha osservato Padoan, "ha una strategia di politica economica, industriale e finanziaria, se qualcuno non la vede cercheremo di spiegargliela meglio". 

 

 

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