Kiev, 2 novembre 2014 - Si sono aperte le urne nelle regioni dell'Ucraina dell'est controllate dai separatisti filorussi, ossia nelle autoproclamate Repubblica popolare di Lugansk e Repubblica popolare di Donetsk. Il voto serve per eleggere i leader locali e gli organismi legislativi. Le elezioni, contestate da Kiev e dall'Occidente, ma appoggiate da Mosca, rischiano di compromettere gli sforzi per il raggiungimento della pace. Le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, invece, sperano così di ottenere un ''governo legittimo'' e che si allontani ancora di più da Kiev. Ma le autorità di Kiev hanno aperto un'inchiesta sulle elezioni di oggi per "azioni miranti a cambiare l'ordine costituzionale e a prendere il potere".
NUOVO CONVOGLIO DI AIUTI DALLA RUSSIA - Intanto un quinto convoglio russo di aiuti per il sud-est ucraino di circa cento camion ha passato il confine "dopo essere stato ispezionato dalle guardie di frontiera e dai doganieri ucraini". Lo fa sapere la tv filo-Cremlino Russia Today. Secondo il numero due del ministero delle Emergenze di Mosca, Oleg Voronov, citato dall'agenzia Tass, la colonna trasporta oltre 1.000 tonnellate di aiuti e mentre 50 camion sono già arrivati a Lugansk, altri 50 sono in viaggio per Donetsk. Kiev in passato ha protestato per l'invio di convogli da parte di Mosca - accusata di aiutare militarmente i separatisti - per la mancanza di autorizzazione e di controllo dei carichi.