Lunedì 6 Maggio 2024

Ucraina: le regioni dell'Est al voto. E Kiev apre un'inchiesta

Il voto è contestato da Kiev e dall'Occidente, ma appoggiato da Mosca. L'obiettivo dei filorussi è ottenere un ''governo legittimo'' e che si allontani ancora di più da Kiev

Un'anziana esce dalla cabina elettorale in un seggio di Donetsk (Reuters)

Un'anziana esce dalla cabina elettorale in un seggio di Donetsk (Reuters)

Kiev, 2 novembre 2014 - Si sono aperte le urne nelle regioni dell'Ucraina dell'est controllate dai separatisti filorussi, ossia nelle autoproclamate Repubblica popolare di Lugansk e Repubblica popolare di Donetsk. Il voto serve per eleggere i leader locali e gli organismi legislativi. Le elezioni, contestate da Kiev e dall'Occidente, ma appoggiate da Mosca, rischiano di compromettere gli sforzi per il raggiungimento della pace. Le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, invece, sperano così di ottenere un ''governo legittimo'' e che si allontani ancora di più da Kiev. Ma le autorità di Kiev hanno aperto un'inchiesta sulle elezioni di oggi per "azioni miranti a cambiare l'ordine costituzionale e a prendere il potere". 

 

NUOVO CONVOGLIO DI AIUTI DALLA RUSSIA - Intanto un quinto convoglio russo di aiuti per il sud-est ucraino di circa cento camion ha passato il confine "dopo essere stato ispezionato dalle guardie di frontiera e dai doganieri ucraini". Lo fa sapere la tv filo-Cremlino Russia Today. Secondo il numero due del ministero delle Emergenze di Mosca, Oleg Voronov, citato dall'agenzia Tass, la colonna trasporta oltre 1.000 tonnellate di aiuti e mentre 50 camion sono già arrivati a Lugansk, altri 50 sono in viaggio per Donetsk. Kiev in passato ha protestato per l'invio di convogli da parte di Mosca - accusata di aiutare militarmente i separatisti - per la mancanza di autorizzazione e di controllo dei carichi.