Firenze, 9 dicembre 2014 - "Il mio assistito Totò Riina sta malissimo e a giorni faremo un'iniziativa per la sua salute". Lo ha detto l'avvocato Luca Cianferoni difensore di Riina, a margine del processo sulla strage del rapido 904 aggiungendo solo che si tratterà di "una richiesta". A chi chiedeva quale richiesta ha detto: "Lasciatemi stare sul vago".
STRAGE 904, - Il giudice Ettore Nicotra ha respinto la richiesta avanzata dalla Regione Campania di costituirsi parte civile al processo per la strage del treno rapido 904, la cui seconda udienza si è aperta oggi nell'aula bunker di Santa Verdiana a Firenze e il cui unico imputato è Totò Riina, presente all'udienza in videoconferenza dal carcere di Parma. La strage del rapido 904 il 23 dicembre 1984 provocò la morte di 16 persone. Per il giudice la richiesta è stata presentata "oltre il termine" e quindi è "non ammissibile", aggiungendo che la Regione Campania "può ritenersi danneggiata e non offesa". L'avvocato della Regione Campania Fabrizio Niceforo aveva presentato la richiesta motivandola col fatto che "molti cittadini campani erano su quel treno quel giorno" e "la Regione Campania è offesa in reato". Alla richiesta si era opposto il legale di Riina, Luca Cianferoni, per il quale "non c'è nessun presupposto" ed è "opinabile anche sul piano del diritto sostanziale". "Su quel treno ci saranno stati anche emiliani, veneti, marchigiani - ha detto Cianferoni - qui sfugge veramente una pertinenza giuridicamente apprezzabile. Tutti i cittadini sono offesi per un attentato così vile e sanguinoso", ha aggiunto il legale di Riina. In aula non sono presenti gli avvocati del Comune di Napoli, la cui mancata costituzione in parte civile aveva suscitato polemiche.