Mercoledì 24 Aprile 2024

Legale Riina: "Totò sta malissimo, presto faremo iniziativa per la sua salute"

Intanto il giudice ha respinto la richiesta avanzata dalla Regione Campania di costituirsi parte civile al processo per la strage del treno rapido 904, dove Riina è l'unico imputato

Il boss della mafia Totò Riina (Ansa)

Il boss della mafia Totò Riina (Ansa)

Firenze, 9 dicembre 2014 - "Il mio assistito Totò Riina sta malissimo e a giorni faremo un'iniziativa per la sua salute". Lo ha detto l'avvocato Luca Cianferoni difensore di Riina, a margine del processo sulla strage del rapido 904 aggiungendo solo che si tratterà di "una richiesta". A chi chiedeva quale richiesta ha detto: "Lasciatemi stare sul vago".

STRAGE 904,   - Il giudice Ettore Nicotra ha respinto la richiesta avanzata dalla Regione Campania di costituirsi parte civile al processo per la strage del treno rapido 904, la cui seconda udienza si è aperta oggi nell'aula bunker di Santa Verdiana a Firenze e il cui unico imputato è Totò Riina, presente all'udienza in videoconferenza dal carcere di Parma. La strage del rapido 904 il 23 dicembre 1984 provocò la morte di 16 persone. Per il giudice la richiesta è stata presentata "oltre il termine" e quindi è "non ammissibile", aggiungendo che la Regione Campania "può ritenersi danneggiata e non offesa". L'avvocato della Regione Campania Fabrizio Niceforo aveva presentato la richiesta motivandola col fatto che "molti cittadini campani erano su quel treno quel giorno" e "la Regione Campania è offesa in reato". Alla richiesta si era opposto il legale di Riina, Luca Cianferoni, per il quale "non c'è nessun presupposto" ed è "opinabile anche sul piano del diritto sostanziale". "Su quel treno ci saranno stati anche emiliani, veneti, marchigiani - ha detto Cianferoni - qui sfugge veramente una pertinenza giuridicamente apprezzabile. Tutti i cittadini sono offesi per un attentato così vile e sanguinoso", ha aggiunto il legale di Riina. In aula non sono presenti gli avvocati del Comune di Napoli, la cui mancata costituzione in parte civile aveva suscitato polemiche.