Sabato 4 Maggio 2024

Il robot con i muscoli da lumaca

Un team di scienziati statunitensi ha usato i muscoli di una lumaca di mare per costruire un robot ibrido capace di compiere piccoli spostamenti. È un primo passo verso macchine viventi sempre più complesse.

Il robot stampato 3D: i muscoli sono attaccati alle due "braccia" (Foto: Victoria Webster)

Il robot stampato 3D: i muscoli sono attaccati alle due "braccia" (Foto: Victoria Webster)

Scheletro robusto, muscolo da mollusco. No, non è uno scherzo e nemmeno un'offesa. Un team di ricercatori della Case Western Reserve University di Cleveland ha combinato il tessuto muscolare di una lumaca di mare con un corpo polimerico stampato in 3D così da ottenere un piccolo robot ibrido, che getta le basi per gli automi del domani, capaci di muoversi grazie all'ausilio di sistemi organici.
MOLLICCE, MA VERSATILI
A differenza di quanto possa suggerire il loro aspetto, le lumache di mare sono animali molto resistenti, che si adattano facilmente a diversi tipi di habitat, sopportando ad esempio larghe oscillazioni di temperatura e salinità. La capacità di reagire in modo ottimale agli stress si estende anche all'apparato muscolare e alle cellule che lo sostengono.
50 E 50
Per il loro robot i ricercatori si sono serviti di muscoli provenienti dalla regione buccale dell'Aplysia californica, un mollusco diffuso nell'Oceano Pacifico, che in campo scientifico è stato usato in passato per studi sulla memoria e l'apprendimento – favoriti dalla semplicità del suo sistema nervoso, che ha solo 20mila neuroni. Il tessuto biologico è stato assemblato su uno scheletro sintetico dotato di due "braccia" e realizzato con una stampante 3D: il risultato è una rudimentale macchina vivente che è in grado di spostarsi (per ora molto lentamente: 0,04 centimetri al minuto) quando i muscoli si contraggono.
PROSPETTIVE FUTURE
Il prototipo è ancora molto elementare, ma la squadra della Case Western Reserve University ha piani ambiziosi e punta a costruire robot in cui la componente organica abbia un ruolo sempre più preponderante. Uno dei progetti prevede di stampare il corpo adoperando come "mattoncino" il collagene contenuto nella pelle della lumaca, con l'idea di integrare, in un secondo tempo, anche i gangli del mollusco per trasmettere segnali chimici ed elettrici.
Come spiegano i ricercatori, un robot organico ha un duplice vantaggio: è relativamente economico da costruire e può andare incontro a decomposizione dopo che ha fatto il suo dovere, senza lasciare dietro di sé rifiuti elettronici. Gli scienziati americani presenteranno il loro lavoro nel corso dell'evento Living Machines, di scena ad Edimburgo proprio in questi giorni (19-22 luglio).