Martedì 30 Aprile 2024

Valverde non si ferma più: suo anche il Giro dei Paesi Baschi

Dopo l'Andalucía a febbraio ed il Catalogna a marzo, il murciano vince anche l'ultima gara spagnola che ancora gli mancava, battendo ancora una volta Contador. A Roglic la crono finale

Incontenibile Alejandro Valverde, già a quota 9 vittorie in stagione (foto Tim De Waele)

Incontenibile Alejandro Valverde, già a quota 9 vittorie in stagione (foto Tim De Waele)

Eibar (Spagna), 8 aprile 2017 - Dopo la Vuelta a Andalucia a febbraio e la Volta a Catalunya a marzo, Alejandro Valverde prosegue la sua trionfale campagna di Spagna aggiudicandosi anche il Giro dei Paesi Baschi, l'unica gara a tappe del proprio paese che in sedici anni di carriera gli era sempre sfuggita. Decisiva la cronometro finale in cui l'Embatido ha dato ancora una volta la paga a tutti i rivali diretti: unico a fare meglio del murciano nella prova contro il tempo di Eibar è stato lo sloveno Primoz Roglic che già si era imposto giovedì a Bilbao con un colpo da finisseur e che, grazie a questo nuovo exploit, è risalito fino al quinto posto finale in classifica.

Sul podio con Valverde ci vanno invece altri due spagnoli e, proprio come in Andalucía e Catalogna, sul secondo gradino c'è Alberto Contador. Ennesima sconfitta sul filo dei secondi per il Pistolero, 17" nell'occasione, che in questo 2017 era stato secondo pure alla Parigi-Nizza alle spalle di Henao, ma che dopo il miglior tempo al primo intermedio sembrava finalmente in grado di infrangere la maledizione che fin qui gli ha impedito di cogliere il primo successo in maglia Trek; ed invece, il vantaggio costruito sugli avversari grazie alla scelta della bici tradizionale con cui scalare la breve salita in apertura, è evaporato nella seconda metà della cronometro, risultata decisamente più adatta non solo agli specialisti ma anche allo stesso Valverde, uscito alla distanza spingendo un rapporto decisamente più lungo rispetto a quello scelto dal madrileno.

Proprio nel tratto finale hanno fatto la differenza Roglic, che è andato a vincere la tappa, e Jon Izagirre, risalito fino al terzo posto di giornata e in classifica finale: il basco della Bahrain-Merida, campione spagnolo della specialità, era l'uomo su cui puntavano i tifosi di casa nella speranza di interrompere un digiuno che dura ormai da 14 anni, e cioè dal successo di Ibán Mayo davanti all'ex gregario di Armstrong Tyler Hanilton alla Vuelta al País Vasco del 2003. Deve invece accontentarsi di un altro terzo posto, risultato già raggiunto due anni fa.

Se dunque Izagirre dovrà rimandare almeno di un altro anno l'appuntamento con la storia, sugli scudi non può che esserci Valverde, che con il trionfo in classifica generale sale a quota nove vittorie in stagione e si presenta alle classiche delle Ardenne ancora una volta come l'uomo da battere: il murciano ha nel mirino il quinto trionfo alla Freccia Vallone - sua già nel 2006 e negli ultimi tre anni - e il poker alla Liegi-Bastogne-Liegi. Ma chissà che, dopo il tabù Paesi Baschi, Valverde non riesca finalmente ad aggiudicarsi anche l'Amstel Gold Race, prima prova del Trittico in programma fra soli otto giorni, la domenica di Pasqua.

Quel giorno sulla sua strada ci sarà l'altro grande protagonista della primavera, quel Philippe Gilbert dominatore del Giro delle Fiandre della settimana scorsa e già tre volte vincitore all'Amstel. Senza andare troppo in là, però, prepariamoci ora alle emozioni della classica per eccellenza: mettiamo un attimo da parte Valverde e Gilbert, ma anche Contador e tutti gli altri protagonisti di questa settimana in terra basca, e prepariamoci, domani, alle emozioni della Parigi-Roubaix. Dove sua Maestà Tom Boonen, all'ultima corsa della carriera, va a caccia di quel quinto trionfo all'Inferno del Nord che nessuno mai ha ottenuto in oltre cent'anni di storia.