Lunedì 29 Aprile 2024

La strana storia di Roglic, da saltatore con gli sci a ciclista di successo

Alla scoperta dello sloveno vincitore della Volta ao Algarve, la cui ultima tappa va al corridore di casa Amaro Antunes. A Valverde la Vuelta a Andalucía che si chiude con il guizzo di Wellens, Aru secondo in Oman

Primoz Roglic, 27 anni, ha vinto la Volta ao Algarve 2017 (foto Tim De Waele)

Primoz Roglic, 27 anni, ha vinto la Volta ao Algarve 2017 (foto Tim De Waele)

Alto do Malhão (Portogallo), 19 febbraio 2017 - Finisce con l'apoteosi del pubblico di casa per il successo di Antunes sull'Alto de Malhão, la Volta ao Algarve che incorona un ex saltatore dal trampolino, lo sloveno Primoz Roglic, vincitore della sua 43ª edizione. Portacolori della piccola formazione Continental portoghese W52-FC Porto, Amaro Antunes è un discreto scalatore di 26 anni che fin qui aveva avuto ben poche occasioni di mostrare le proprie doti ad una platea internazionale, ma che nelle prove lusitane è sempre tra i più combattivi quando la strada sale. La sua vittoria odierna, arrivata con una dozzina di secondi di vantaggio sullo spagnolo De Mateos ed il belga Benoot e 15" sui duellanti per la camisola amarela Roglic e Kwiatwkowski, lo proietta inevitabilmente in una nuova dimensione.

Discorso che vale, tutto sommato, anche per lo stesso Primoz Roglic, la cui storia vale davvero la pena di essere ricordata. Se infatti sono abbastanza numerosi i corridori con un passato da protagonisti in altre discipline sportive - e un esempio su tutti è quello dell'attuale campione olimpico, Greg Van Avermaet, arrivato alla Serie A belga come terzo portiere del Beveren -, davvero non si era mai visto un saltatore con gli sci fare così bene anche su due ruote. E pure dal trampolino, Roglic, ci sapeva fare, tanto da aver vinto il titolo mondiale tra gli juniores nel 2007. Poi una serie di infortuni, alcuni dei quali in seguito ad incidenti davvero spaventosi, un ginocchio da ricostuire e la riabilitazione che passa per la bicicletta. È così che questo ragazzo sloveno, oggi 27enne, ha scoperto la sua nuova passione, reinventandosi una carriera che lo ha visto esplodere la scorsa stagione con il clamoroso successo nella cronometro del Chianti al Giro d'Italia.

Ma se quello era stato un exploit per certi versi estemporaneo, il successo alla Volta ao Algarve vale un ulteriore gradino nella crescita del Roglic corridore, perché corrisponde al raggiungimento di un obiettivo ampiamente dichiarato alla vigilia. Decisiva, anche in questo caso, la solida prestazione offerta in una prova contro il tempo, quella di due giorni fa a Sagres, nella quale aveva strappato le insegne del primato all'irlandese Martin. Ma anche sulle impegnative rampe del Malhão Roglic, già secondo sul primo arrivo in salita all'Alto da Fóia, ha dimostrato di tenere il punto, francobollando per tutta la salita il rivale diretto Kwiatkowski e andandolo poi a saltare sulla linea d'arrivo. Tra i due, nella classifica finale, resistono quindi i 22" di questa mattina, terzo chiude il francese Tony Gallopin a 55" e nono è l'unico azzurro in top ten, il quasi 40enne Rinaldo Nocentini per il quale questa corsa, militando nella portoghese Sporting-Tavira, aveva grande importanza nell'economia della stagione.

Classifica confermata anche dall'ultimo atto della Vuelta a Andalucía, dove ad Alejandro Valverde è bastato portare la bici al traguardo per conservare il secondo di vantaggio nei confronti di Contador con il quale era uscito dalla cronometro di venerdì. L'ultima tappa, segnata da una piogga abbondante, ha infatti visto i big giungere tutti assieme, distanziati di quasi due minuti da un drappello di attaccanti fuori classifica, messi in fila senza grossi problemi da Tim Wellens. Il nome del 25enne fiammingo, d'altra parte, era il più scontato per una tappa segnata dal maltempo e nella quale ha avuto disco verde la fuga da lontano: completano il podio di giornata l'australiano Simon Clarke ed un altro belga, quel Victor Campenaerts che non più tardi di due giorni fa si era aggiudicato la cronometro. Per l'Italia, il buon quinto posto in classifica di Diego Rosa, al suo debutto in maglia Sky.

Detto del tris in volata di Alexander Kristoff nell'ultima tappa del Tour of Oman, che dopo l'impresa di ieri alla Montagna Verde ha consacrato Ben Hermans vincitore della classifica generale davanti al nostro Fabio Aru, il fitto calendario di questo weekend prevedeva anche il Tour du Haut-Var, nel sud della Francia: una mini gara a tappe di appena due giorni, che ha visto i successi parziali di Samuel Dumoulin e Julien Simon e quello del campione nazionale Arthur Vichot in classifica generale. MARCO GAVIGLIO