Mercoledì 15 Maggio 2024
MARCO GALVANI
Sport

MotoGp, Valentino va a terra. L'alieno decolla

Il Dottore fuori al terzo giro. Dovizioso centrato di nuovo, stavolta da Pedrosa. Marquez sempre più dominatore, Lorenzo secondo e Iannone terzo

Marquez, quarto successo nel Gran Premio delle Americhe (Ansa)

Marquez, quarto successo nel Gran Premio delle Americhe (Ansa)

Austin, 11 aprile 2016 - LA NOIA, la delusione, la sfortuna. Marc Marquez spegne lo spettacolo con una gara in solitaria. Alle sue spalle una raffica di cadute su una pista che in tanti hanno bollato come insidiosa. Difficile frenare. Scivolosa. L’ha pagata cara Valentino Rossi per primo. Due giri – sofferti a litigare con la frizione che slittava – e al terzo ko alla curva 2. Costretto a tornarsene a casa con uno zero, come non succedeva da Aragon 2014.  E poi ci ha pensato Dani Pedrosa a eliminare se stesso e un incolpevole Andrea Dovizioso, falciato (per la seconda volta di fila) quando era terzo. Una batosta. E la (magra) consolazione delle scuse immediate di un mortificato spagnolo. «Sono stato anche fortunato – la prende con saggezza il Dovi –. Cerco di guardare i lati positivi e ripartire». «Peccato», l’amarezza del direttore sportivo di Ducati, Paolo Ciabatti.  Allevia la delusione e la rabbia il podio di Andrea Iannone, terzo alle spalle di Jorge Lorenzo: «Il primo podio, finalmente ce l’ho fatta – la liberazione del pilota di Vasto –. E’ molto importante e lo voglio dedicare a tutto il team. Dopo quello che è successo in Argentina è il minimo che potessi fare». Certo è che non è stata una passeggiata: «Una gara dura, la pista era molto scivolosa, ma va bene così – analizza Iannone –. Ci voleva molta calma perché era molto rischioso, ho dovuto gestire molto il limite». Con questo risultato «ho dimostrato tutta la forza che ho dentro di me, nonostante tutto quello che mi sono sentito dire in questi ultimi giorni. Questa è la mia risposta. Poi gli errori li possono commettere tutti, basta vedere Pedrosa».  Appunto. Ci ha guadagnato lui ma pure Lorenzo: «Il 2° posto (il 137° podio in carriera, ndr) è il massimo che potevo fare – ammette il maiorchino –. Sabato sembrava che potessimo giocarcela ma dopo il warm up ci siamo dovuti ridimensionare e abbiamo salvato una situazione difficilissima». 

IL CAMPIONE del mondo guarda avanti. Dopo la trasferta americana la carovana si prepara ad affrontare le prime sfide in Europa (fra due settimane tappa a Jerez): «Ci saranno circuiti che sono più adatti alla Yamaha e credo che potremo provare a vincere un po’ di gare – prospetta Jorge –. Sta di fatto che qui Marc ha fatto ancora una volta la differenza. Qui resta imbattibile». In effetti, la statistica parla chiaro: 4 vittorie consecutive partendo dalla pole a Austin. Marquez riconosce che è stato fin troppo facile: «La gara non è stata molto avvincente ma almeno abbiamo portato a casa altri 25 punti importanti». Continuano a collezionare punti preziosi anche Maverick Viñales, 4° davanti all’altra Suzuki di Aleix Espargaro, e pure le matricole Aprilia con Stefan Bradl 10° e Alvaro Bautista 11°.