Venerdì 26 Aprile 2024

Mistero Milan, in alto mare la cessione a Mr Bee

Si rincorrono sempre più voci sul fallimento della trattativa, ma la società smentisce

Mr Bee Taechaubol (Ansa)

Mr Bee Taechaubol (Ansa)

Milano, 6 febbraio 2016 - Dopo un anno di trattativa e cascate di closing rimandati, Bee Taechaubol sembrava tornato nell’ombra, con il classico colpo di gong. Ma la Fininvest smentisce: il gong e la scomparsa. Bee è più che mai attivo: «La trattativa va avanti, anche se ci sono complicazioni».

E anche Taechaubol medesimo è saltato su come un grillo: chi l’ha detto che i contatti e il tavolo sono saltati? Con l’ingresso di nuovi investitori in cordata si è dovuto ricominciare da zero. «Massima cautela» predicano le parti, che per assidua frequentazione, dovrebbero essere diventate amiche per la pelle e per la palla. Però, allo stato dell’arte e per i non addetti ai lavori, il broker thailandese, che ha mosso due continenti, dieci fusi orari e cento monsoni, non sarebbe ancora riuscito a mettere insieme la grana – e la cordata della grana – per il 48 per cento delle azioni di minoranza del Milan, pari a 480 milioni di euro.

Trattativa bislunga e penelopèa a parte (che ha anche i suoi bei costi logistici) ci si stupisce che nello sterminato pianeta economico d’Asia, a mister Bee non riesca ancora la colletta. Forse se avesse cominciato per tempo la sua questua, chiedendo magari 50 centesimi pro capite ai cinesi – e in un anno il Nostro avrebbe potuto anche passare porta a porta – a quest’ora quella cifra l’avrebbe pronta all’uopo.

Comunque, slittando ancora la frizione del closing, il Milan non perde la sua speranza di cedere parte di sé a un orizzonte mandorlato e dinamico. «Stiamo trattando anche con altri» aveva detto giorni fa Silvio Berlusconi. E questi altri potrebbero benissimo essere i cinesi duri e puri, la cui potenza economica proiettata sul calcio è solo all’alba ma ha però già riflessi fosforei anche nell’esuberanza con la quale si ingaggiano calciatori di vaglia e di raccomandata per il campionato di colaggiù. Altri ancora, pronti a traguardarsi in minoranze societarie dinamiche, sono gli arabi, coi quali il Milan ha ottimi rapporti e non da ieri. Bee o non Bee, insomma, parte del Milan s’ha da vendere, alla faccia del bicarbonato di sodio per i closing da metabolizzare.

INTANTO, per un orientale che indugia, un orientale che sa quel che vuole: Keisuke Honda, mercé le ultime gagliarde prestazioni, non lascerà il Milan. Lo ha annunciato ieri, con parole ornate l’ad campale Adriano Galliani.