Mercoledì 24 Aprile 2024

Juve, Higuain non è solo gol

L'argentino, che contro l'Atalanta tornerà dal primo minuto, indispensabile non solo per la media reti, ma anche per come e quanto lavora per la squadra

Gonzalo Higuain

Gonzalo Higuain

Torino, 1 dicembre 2016 - Contestato, deriso, esaltato e di nuovo criticato. Finora l'avventura di Gonzalo Higuain alla Juventus è stata un ottovolante, nonostante i nove gol in diciotto presenze. Il "Pipita" aveva abituato forse troppo bene nella passata stagione, cosicché se manca l'appuntamento con la rete per tre gare consecutive, allora si parla di crisi. Giudizi, quelli dei media, eccessivi, ma sui quali pesano come un macigno i 90 milioni sborsati dalla Vecchia Signora per assicurarselo. C'è chi mette in dubbio la bontà dell'affare e le reali qualità dell'argentino, che forse non varrà tutti quei soldi, ma che rappresenta un upgrade per il reparto offensivo bianconero. Su questo c'è poco da discutere: i 36 centri (38 se si considera l'Europa League) nell'ultimo anno a Napoli parlano per lui.

GOL MA NON SOLO - Eppure Higuain non è solo gol. E' soprattutto gol, ma non solo, perché il "9" è straordinario nel lavorare con la squadra e liberare spazi per i compagni. Sì, perché la sua presenza basta per incutere terrore negli avversari e far sì che concentrino tutte le loro attenzioni su di lui. Eppure, alla critica non è sufficiente vederlo giocare tecnicamente bene, perché l'ex Real Madrid appare costretto a segnare per raccogliere consensi. Non è così per Massimiliano Allegri, che a prescindere dal tabellino personale del Pipita, ne apprezza quasi ad ogni gara la prestazione, fatta pure di sacrificio in fase di ripiegamento se serve. D'altronde ogni allenatore ha bisogno di campioni umili.

CRITICHE - "Credo che nessuno sia perfetto, neanche il migliore del mondo, per cui io voglio sempre imparare. A volte è difficile accettare le critiche, però ci vuole l’umiltà di ascoltare, per cercare di crescere ancora - il pensiero di Higuain -.  È importantissimo segnare, ma non sempre si riesce. Allora bisogna aiutare la squadra a vincere. Il primo gol con la Juve è stata una liberazione? Ho fatto più di 300 reti in carriera, non era una liberazione. Ma è stata un’estate dura. Mi hanno massacrato, dicendo che stavo male e tante altre cose. Poi sono entrato, ho segnato e per tutti ero in grande forma, questo a volte non lo capisco proprio".

Dopo l'infortunio che lo ha costretto a saltare la trasferta di Siviglia e a partire dalla panchina contro il Genoa, il bomber albiceleste è pronto a riprendersi la maglia da titolare contro l'Atalanta e a ricominciare in quello che è il suo lavoro: fare gol. "I nerazzurri sono in un ottimo momento. Verranno a fare una grande partita, ma vincere dipende solo da noi. La classifica marcatori? Se non riprendo Dzeko e Icardi non succede niente. L'importante è conquistare lo Scudetto, sono qui per questo".

Francesco Bocchini