Giuseppe Tassi
Da core ’ngrato a infame. L’addio di Higuain al Napoli passa come un tradimento agli occhi dei tifosi partenopei. L’uomo del destino, il cannoniere che sotto la curva cantava «chi non salta bianconero è», adesso è passato al nemico.
La clausola rescissoria, che doveva proteggere il Napoli, è diventata un boomerang per De Laurentiis: la Juve ha potuto trattare direttamente con il giocatore, così come ha fatto con Pjanic, tagliando fuori la società. Chi taccia Higuain di mercenario non conosce le regole del calcio e ignora che il Pipita ha cercato di resistere alla corte della Juve, sollecitando De Laurentiis a costruire un Napoli più forte, capace di battersi ad alto livello anche in Europa. Gli arrivi di Tonelli e Giaccherini, rapportati alla sontuosa campagna acquisti della Juve (Dani Alves, Benatia, Pjaca), non lasciavano scelta al campione argentino, che aspira da sempre a vincere una Champions da protagonista.
Ora il Napoli si affanna per trovare un sostituto credibile a Higuain e si tuffa su Icardi, un giocatore che l’Inter e Mancini considerano inamovile. Ma in questo mercato pazzo mi aspetto un clamoroso valzer di attaccanti che finirà per coinvolgere Bacca, Kalinic e perfino il grande ex Cavani. Senza dimenticare che sotto il Vesuvio c’è sempre un bomber di razza, italianissimo, che merita un mandato di fiducia totale: Gabbiadini.
Quanto allo strapotere della Juve, nemmeno l’uscita di Pogba (al Manchester per 125 milioni) sembra in grado di metterlo in discussione. Seguendo il metodo Bayern, Marotta ha sottratto alla concorrenza gli uomini più forti. E ora la sfida degli anti-Juve è quella di mettere in piedi un’alternativa credibile.
Mentre Napoli e Roma (per Spalletti c’è in arrivo anche Diawara) provano a migliorare se stessi a dispetto degli assi perduti, c’è in giro la sana voglia di scoprire un Leicester italiano: una squadra sorpresa che sbaragli il pronostico già scritto. In fondo è questo il sale del calcio.