Mercoledì 24 Aprile 2024

Ora Conte corre verso la panchina della Nazionale

Il futuro dell'Italia si deciderà dopo il Consiglio federale. L'ingaggio è però un ostacolo: se in Figc dovesse vincere la linea della spending review ci sarebbero altre scelte

Antono Conte (Newpress)

Antono Conte (Newpress)

Firenze, 18 luglio 2014 - Conte allenatore della nazionale. Sulla doppia, vorticosa giostra del futuro ct , sale clamorosamente l’ex allenatore della Juve.  Doppia perchè il mondo azzurro è diviso in due. Sulla prima c’è l’idea del Saggio al fianco del giovane, con Guidolin, Zac, Tardelli affiancati ai vari Baggio, Maldini, Cabrini, Di Biagio. La seconda, più prestigiosa dal punto di vista della bacheca, fino a ieri sera contava Allegri, Mancini, Spalletti e, ora, Antonio Conte. 

Sarebbe l’uomo giusto al posto giusto. Inflessibile condottiero, il Mou juventino ha costruito una squadra, cattiva, rabbiosa e determinata, che poggiava — coincidenza — su Buffon, Barzagli, Pirlo, Marchisio, Chiellini, pilastri azzurri. Un allenatore capace di infondere motivazioni inesauribili ai suoi giocatori. 

Gli ostacoli sulla strada della Grande Suggestione però, non sono pochi. Conte era l’allenatore più pagato della serie A con 3 milioni netti l’anno e pare abbia rifiutato un rinnovo da 5 milioni a stagione. Se la prossima Figc sarà da spending Review (la linea Tavecchio), Conte sarebbe fuori budget, a meno che non decidesse di tagliarsi di brutto lo stipendio. L’ambizione di Conte poi, è quella di approdare sulla panchina di un grande club europeo e quindi potrebbe scegliere di stare fermo in attesa dell’occasione giusta. E poi, proprio una delle sue qualità migliori, il saper creare un rapporto d’acciaio, viscerale, con i suoi giocatori, quanto sarebbe produttivo in una squadra che si raduna poche volte l’anno? Nell’ambiente federale poi, a maggior ragione se non dovesse arrivare la rifondazione invocata da Andrea Agnelli e da Barbara Berlusconi, c’è ancora chi ricorda la rabbiosa ribellione di Conte alle sentenze sportive per Scommessopoli.

C’è però la tradizione juventino-azzurra che rende l’idea affascinante. Trapattoni e Lippi, due pilastri della storia juventina, scelsero la nazionale, ma in età perlomeno ‘matura’ e dopo aver vinto tutto o quasi. La ‘mission’ azzurra però rappresenterebbe una sfida ‘alla Conte’, con l’ambiente depresso e sconfitto da ricostruire, l’orgoglio azzurro da risollevare e un Europeo da preparare con l’idea di tornare a vincere, finalmente.  Conte, in queste ore non sta certo pensando all’azzurro e un suo approdo a Coverciano assume i contorni (per ora...) di un’ardita suggestione. Un po’ come quella del suo addio alla Juve fino a poche ora fa.