Mercoledì 24 Aprile 2024

Lazio, Tare: "Keita e Biglia? Vogliamo tenerli"

Il ds biancoceleste torna sulla questione rinnovi: "Per fare una stagione da protagonista serve tenere i giocatori fondamentali ovviamente. È come un matrimonio dove tutte e due le parti vogliono stare insieme"

Igli Tare

Igli Tare

Roma, 23 maggio 2017 – Nella serata di ieri a Cassino, è andato in scena l’evento “Premio Tommaso Maestrelli”. Fra i tanti presenti, c’era anche il direttore sportivo biancoceleste Igli Tare, accompagnato dal capo ufficio stampa Stefano De Martino. Premiato sul palco, Tare si è detto onorato di questo premio, e ha poi parlato della sua avventura alla Lazio. "Sono stato fortunato a passare da giocatore a dirigente. Non è stato drammatico per me. Nei primi anni ho fatto molta fatica, perché non avevo esperienza in questo mondo. Una grande responsabilità lavorare per una società con una grande storia e di questo sono orgoglioso. Ormai sono 12 anni che sono alla Lazio, e il mio cuore ormai è laziale. Spendere il meno possibile? Io sono cresciuto con un grande senso di responsabilità nella mia famiglia, e questi valori li rispetto anche nella mia società. Le aspettative sono tante, soprattutto quando veniamo da stagioni positive, ma l’unica cosa che non dobbiamo scordare, è che noi abbiamo una responsabilità verso la storia di questa società. Grazie a Dio ci troviamo in un momento positivo e dobbiamo cercare di crescere il più possibile".

C’è tempo poi per parlare anche della questione rinnovi, che sta tenendo banco in queste ore in casa Lazio. Ieri a Roma è andato in scena un incontro fra Mirabelli e Fassone, che curano gli interessi del Milan, e il presidente biancoceleste Claudio Lotito. I rossoneri hanno chiesto informazioni per Biglia e Keita, due giocatori in scadenza di contratto il prossimo anno. "Per fare una stagione da protagonista serve tenere i giocatori fondamentali ovviamente. È come un matrimonio dove tutte e due le parti vogliono stare insieme. Noi vogliamo sognare in grande, la prossima stagione quattro squadre potranno giocare in Champions League, e anche questo deve essere un nostro obiettivo". Chiosa finale su Keita. "La mia scoperta più bella? Keita. L’ho portato alla Lazio quando aveva 15 anni e a 16 anni gli abbiamo dato il posto da extracomunitario in prima squadra. Questa sua crescita ed esplosione in questi anni mi fa molto piacere, ed è la dimostrazione che dietro un lavoro organizzato, ci possono essere risultati importanti. Voglio sottolineare il discorso di Milinkovic. Nonostante richieste molto importanti e blasonate, la sua volontà di rimanere alla Lazio è stata un grande piacere per me e la società. Crescere in una grande società come la Lazio è fondamentale per i giovani. Il nostro obiettivo è far diventare la Lazio un punto di arrivo e non di partenza. Vedendo lo spettacolo in Coppa Italia e anche l’abbraccio di ieri sera, i presupposti ci sono. Noi dobbiamo avere fiducia nei tifosi e loro devono averla in noi”.