Mercoledì 24 Aprile 2024

Lazio, Maradona a Formello: "Ricordo l'inno quando uscivo dall'Olimpico"

L'ex campione argentino ha scelto Formello per una sgambata prima della Partita della Pace in programma mercoledì

Diego Armando Maradona

Diego Armando Maradona

FORMELLO, 11 ottobre 2016 – Una sorpresa gradita e inaspettata. Nel tardo pomeriggio di ieri, a Formello si sono aperti i cancelli. Ad entrare accompagnato dalla moglie e dal figlio, è niente di meno che il giocatore più forte di tutta la storia del calcio a detta di molti. Diego Armando Maradona, arrivato a Roma in occasione della partita della Pace che si disputerà mercoledì sera all’Olimpico, ha scelto il centro sportivo dei biancocelesti per una leggera sgambata e per dare qualche calcio al pallone. La forma fisica non è di certo più quella di una volta, la tecnica invece, non l’ha persa mai. Un piacere per tutti poter assistere al “Pibe de Oro” in azione sul campo centrale, mentre provava a battere il preparatore dei portieri della Primavera Zappalà. "Serata importante, è un piacere accogliere Maradona a Formello. Lo ringraziamo perché ha accettato il nostro invito, ha scelto il nostro centro sportivo per questa sgambata. Ci fa piacere perché la nostra casa ospita il giocatore più forte del mondo. E’ un piacere al di là delle maglie che ha vestito, vederlo calciare a quest’età. Abbiamo schierato in porta Zappalà, il nostro preparatore dei portieri della Primavera, ma sta rispondendo bene sul campo. Ho fatto gli onori di casa, ho portato i saluti della società e l’ho accompagnato sul campo centrale. E’ presente anche il figlio, si assomigliano molto. E’ entrato subito cercando la porta, speriamo Zappalà si faccia valere. Ospitare qui un uomo che rappresenta il calcio è un altro tassello che finirà sui libri di storia. E’ un piacere che abbia scelto noi” ha commentato il capo ufficio stampa dei biancocelesti Stefano De Martino. Al termine dell’allenamento, è stato proprio l’argentino a prendere la parola tramite i canali ufficiali della società. “Sono cresciuto in campo, a casa mia c'è sempre un campo per giocare. Quando vedo un terreno così mi fa piacere per i calciatori e i tifosi. Così ci si può allenare bene. Ringrazio tutta lo staff della Lazio, anche se il preparatore dei portieri Zappalà non ci ha fatto segnare, ci siamo trovati bene. Lo staff si è comportato benissimo. Accoglienza tipica italiana, dove vado mi aprono sempre la porta. Ringrazio la società biancoceleste per avermi accolto, grazie mille". Poi sull'evento 'Uniti per la pace' per il quale è giunto a Roma. "Queste occasioni e queste partite servono e ci uniscono. Sappiamo cosa sta accadendo nel mondo. Noi accendiamo la TV e sappiamo cosa accade, e questo ci fa paura. Quando Papa Francesco ci chiede di giocare una partita per la pace non possiamo dire di no. Tutti siamo per la non violenza. Basta con le bombe che uccidono bambini innocenti. Dobbiamo continuare a lottare per tutto questo. Tante armi uccidono tante persone in tutto il mondo. Mi ero ritirato dalla chiesa ma il Santo Padre mi ha riavvicinato alla fede. Quando Papa Francesco chiama Diego, Diego è pronto. Una parola anche per i terremotati del Centro Italia. Giocheremo anche per loro, hanno bisogno del nostro sostegno". Infine la Lazio ha donato all’ex campione argentino un maglia personalizzata. Un regalo che ha fatto molto piacere a Maradona. "Ringrazio la Lazio per l'accoglienza. Ricordo l'inno quando uscivo dall'Olimpico. Vola, un'Aquila nel cielo... Io alla Lazio ho un grande amico come Bruno Giordano, continuo a sentirlo telefonicamente. Se lui viene ad allenare la Lazio, io faccio il secondo".