Mercoledì 24 Aprile 2024

Basket, Bargnani a New Jersey. Gentile e Aradori a Reggio Emilia

Il Mago lascia i Knicks ma non farà coppia con Belinelli: ha firmato con i Brooklyn Nets. In Serie A, Reggio si assicura il playmaker e Aradori

Andrea Bargnani (Lapresse)

Andrea Bargnani (Lapresse)

Bologna, 12 luglio 2015 - Andrea Bargnani non farà coppia con Marco Belinelli ai Sacramento Kings. Il “Mago” ha lasciato i New York Knicks per andare “dall’altra parte del ponte” della Big Apple, ovvero approdando ai Brooklyn Nets, che cercano di ricostruire, ma ci vorranno anni, dopo le ultime stagioni, non esaltanti, nonostante un organico farcito di veterani.

Bargnani è a un crocevia decisivo della sua carriera. Compirà 30 anni il 26 ottobre, il pivot romano, alto 2.13 e nel 2006 prima scelta assoluta dei Toronto Raptors (primato per un italiano) nelle ultime due stagioni con i Knicks ha giocato solo 57 partite (sulle 164 di stagione regolare) con 14 punti e quasi 5 rimbalzi di media. Numeri non banali, ma non all’altezza delle aspettative e in calo rispetto ai momenti migliori nella sua esperienza NBA. Ha quindi deciso di rilanciarsi, di fatto decimando il suo stipendio: dagli 11 milioni di dollari dell’ultimo contratto ha accettato un biennale al minimo salariale (1,4 milioni a stagione) per provare a tornare sulla breccia.

Una sfida non banale, mentre in Italia Reggio Emilia dopo aver perso la finale scudetto all’ultimo pallone e anche il suo capitano e leader, Andrea Cinciarini, prelevato da Milano per l’ennesima rifondazione, punta sempre sul tricolore. Non potrebbe essere altrimenti nella città dove è nata la nostra bandiera. Scherzi a parte, la troika Menetti-Frosini-Dalla Salda, ovvero allenatore, direttore sportivo e amministratore delegato, hanno messo sotto contratto due giocatori italiani di primo livello. 

Il playmaker Stefano Gentile, figlio di Nando e fratello maggiore di Alessandro, 26 anni a settembre, professionista già da dieci stagioni, ottimo nelle ultime annate nella sua Caserta e a Cantù, e l’ala Pietro Aradori, 27 anni a dicembre, bomber di razza in affanno da qualche anno, ma sempre uno dei pochi italiani in grado di vedere il canestro in ogni situazione. Due innesti di sostanza, ancora futuribili, ma già con un potenziale non banale, adatti a integrarsi con un gruppo di italiani, Polonara, Della Valle, Pini e De Nicolao, molto giovane e di assoluto valore, specie se Reggio Emilia riuscita a convincere a restare il gigante Riccardo Cervi, altro 2.13 e miglior stoppatore della Serie A.