Giovedì 16 Maggio 2024
LEO TURRINI
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Eterno Phelps, delfino cannibale in vasca e pasticcione fuori

Dall'inviato LEO TURRINI

Michael Phelps, 21 ori olimpici (Ansa)

Michael Phelps, 21 ori olimpici (Ansa)

Rio de Janeiro, 10 agosto 2016 - Dicono si sia sciolto anche lui. Al ventesimo oro, vinto di forza nei  200 farfalla. Poi ha messo al collo pure il ventunesimo, tramite staffetta.

Sono d'accordo con quel collega americano che ha detto: siamo fortunati ad aver vissuto all'epoca di Michael Phelps!

Non si tratta di una esagerazione, perché mai un delfino si fece uomo e inoltre siamo in presenza di un soggetto che, come vuole la frase fatta, ha attraversato le generazioni. Phelps stava già in vasca a Sydney nel 2000, non so se mi spiego.

E poi. Poi, a renderlo così amabile, provvede la contraddizione, appunto, tra l'Uomo e il Delfino.

Tanto risulta perfetto in acqua, Phelps. E tanto appare imperfetto, distorto, normalissimo nelle debolezze quando si allontana dalla vasca. Si fa beccare a fumare canne, lo trovano ubriaco al volante, lo rintracciano in oscuri locali notturni. Un mito alla rovescia.

Delfino camuffato, con le pinne al posto dei piedi, l'ex ragazzone di Baltimora, oggi sposo della ex Miss California, padre da poco, riesce ad essere se stesso solo vivendo da pesce.

Naturalmente Phelps si ritirerà alla fine dei Giochi di Rio. Farà altre sciocchezze travestito da terrestre.

Ma a Tokyo 2020 tornerà a nuotare. E a vincere, s'intende.