Lunedì 29 Aprile 2024

Sconfitti ma vincenti

COME in una realtà distopica da storia di fantascienza. Siamo partiti baldanzosi con un tris d’assi incontestabile, ci siamo svegliati cornuti e mazziati. Sono i giochi dei festival, baby, e tu non ci puoi fare niente. Ovvero, ecco la morale di Cannes – ma potremmo dire di qualsiasi festival importante con premi annessi –: non dare mai niente per scontato. Inorgogliti a ragione per l’Oscar a Sorrentino de “La grande bellezza” o al più inatteso premio speciale della giuria l’anno scorso sulla Croisette a “Le meraviglie” di Alice Rohrwacher, ci eravamo montati la testa e sognavamo il filotto tricolore. Invece niente. L’attrice giurata almodovariana con la faccia picassiana Rossy De Palma lo ha detto chiaro e tondo: i nostri film non sono mai stati realmente in gara. E Joel Coen ha detto quello che è ovvio dicesse: «Bisogna fare delle scelte». Fermo restando che tutti hanno dichiarato amore incondizionato per il trio Garrone-Moretti-Sorrentino e ci mancherebbe.

PERÒ ci si può consolare comunque e non è necessario accusare adesso i francesi di sciovinismo o dichiarare guerra o boicottare i prodotti d’oltralpe. Sconfitti e vincenti (o infelici e contenti) potrebbe essere questa la morale: torniamo a casa senza premi ma i tre film italiani hanno venduto molto bene all’estero e si stanno difendendo al nostro box-office (da “Mia madre” anche lì ci si poteva aspettare di più, ma il tema è delicato e grave e forse ha allontanato una fetta di pubblico).

Bisogna fare delle scelte, appunto, e dietro ogni scelta si nascondono ragioni e giochi di potere. Ma forse è più urgente una riflessione sui linguaggi utilizzati. «L’orientamento era di premiare un cinema che ci ha colpito per novità di linguaggio», ha detto ancora l’attrice giurata picassiana e dei nostri film – di altissimo livello, sia chiaro – due trattano curiosamente i temi della vecchiaia e della morte e uno, quello di Garrone, vira su un fantastico, seppur autoriale, che ai festival con la puzzetta sotto il naso non ha mai avuto appeal.

Vabbé, nessun premio in saccoccia. ma c’è di peggio. La minaccia dell’Isis, il surriscaldamento del pianeta, la crisi economica... È solo cinema, baby.