Mercoledì 1 Maggio 2024

Terrorismo, Alfano: "Italia e Roma nel mirino dell'Is"

E i jihadisti sciiti rispondono ai sunniti: avversari decapitati in un video choc

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano (lapresse)

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano (lapresse)

Roma, 9 settembre 2014  - "La minaccia costituita si qualifica in termini di guerra globale, una conflittualità totale e senza quartiere. Il suo principale nemico è l'Occidente che l'Is intende travolgere nelle sue fondamenta". Ha parlato così il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso di una informativa urgente alla Camera sul tema del terrorismo internazionale di matrice religiosa. In questa prospettiva, ha aggiunto, l'Italia e Roma "in quanto culla della cristianità, non occupano un profilo secondario". Al momento, ha aggiunto però, non risultano "evidenze investigative di progettualità terroristiche nel nostro Paese". "La nostra Capitale di cui è spesso evocata la conquista - ha sottolineato Alfano - è sì richiamata come valore simbolico", piuttosto che "come concreto luogo fisico ma non è prudente dare valore simbolico minimizzando il senso di una minaccia concreta".

"Il terrorismo internazionale di matrice religiosa veste anche abiti europei, insospettabile tra gli insospettabili: è una sfida senza precedenti alla sicurezza", ha continuato il ministro, rilevando che siamo di fronte a "un'organizzazione che ha ambizioni, soldi e uomini pronti a combattere che nessuna ha mai avuto prima".

"Occorre rafforzare le armi legislative in materia di terrorismo". In particolare, secondo Alfano, l'attenzione va rivolta ai cosiddetti "lupi solitari", "perseguendo le condotte basate su pulsioni individualiste che rappresentano pur sempre un pericolo da neutralizzare". "Obiettivo del governo è cercare di fare dell'Italia un Paese sicuro. Ce la metteremo tutta e sono convinto che assieme al parlamento faremo di tutto per centrare questo obiettivo che coincide con la libertà degli italiani". "Quarantotto persone" arruolate all'Isis "sono passate dal nostro Paese" e due di loro "hanno nazionalità italiana: uno è Giuliano Delnevo, morto nel 2013 in Siria, l'altro è un giovane marocchino naturalizzato che si trova in un altro paese europeo".

"Resta alta l'attenzione verso i centri di aggregazione religiosa islamica dei quali è stata fatta un'accurata rilevazione che ha portato a censire nell'intero territorio nazionale 514 associazioni e 396 luoghi di culto, tra cui le quattro moschee di Roma, Milano, Colle Val d'Elsa e Ravenna". Questa attività, ha sottolineato Alfano, "non è frutto di alcun pregiudizio ideologico, né intende additare una sorta di pericolosità presunta e aprioristica che prescinda da concreti elementi investigativi. In effetti, quando si è agito contro i predicatori dell'odio, ossia nei confronti degli imam più oltranzisti è perché erano stati individuati come i principali responsabili di pericolosi processi di radicalizzazione, o come agenti infiltrati dell'estremismo islamista. Sono undici i provvedimenti di espulsione adottati dai Ministri dell'interno succedutisi dal 2002 ad oggi". 

VIDEO-CHOC: JIHADISTI SCIITI DECAPITANO I RIVALI - Intanto continua l'escalation di violenza. I video delle orribili decapitazioni non sono esclusiva degli jihadisti sunniti. Ora arriva la tetra risposta degli sciiti iracheni, cooptati nell'alleanza occidentale-russo-iraniana contro lo Stato islamicoIn un video pubblicato sul web, e apparso nelle ultime ore, mostrano con orgoglio di aver decapitato i loro rivali nelle battaglie di Amerli a nord di Baghdad.