Elsa Fornero (ANSA)
Roma, 19 maggio 2015 - Dal 2016 gli uomini andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi e le donne a 65 anni e sette mesi (66 anni e un mese le lavoratrici autonome), grazie all'aumento della speranza di vita (quattro mesi) che scatterà l'anno prossimo. Il nuovo adeguamento sulla speranza di vita verrà deciso per il 2019.
Nel 2018 le donne avranno un nuovo scalino e andranno in pensione alla stessa età degli uomini, ovvero a 66 anni e sette mesi.
Le dipendenti pubbliche nel 2016 andranno in pensione di vecchiaia alla stessa età degli uomini (66 anni e sette mesi).
Nel 2016, poi, si potrà uscire prima dell'età di vecchiaia solo in presenza di 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 e 10 mesi se donne (anche questi incrementati con la speranza di vita). E a partire dallo stesso anno dovranno scattare anche i nuovi coefficienti di trasformazione. Per il 2015 sono in vigore quelli scattati nel 2013 (nella seconda colonna, i divisori, sono gli anni di vita attesi all'uscita dal lavoro). I valori indicano il dato per il quale moltiplicare il montante contributivo per ottenere l'assegno annuale.
Ecco una tabella che include i dati necessari per il calcolo dell'assegno pensionistico, con i coefficienti di trasformazione validi a decorrere dal gennaio 2013
Età Divisori Valori
57 23,23 4,304%
58 22,647 4,416%
59 22,053 4,535%
60 21,457 4,661%
61 20,852 4,796%
62 20,242 4,940%
63 19,629 5,094%
64 19,014 5,259%
65 18,398 5,435%
66 17,782 5,624%
67 17,163 5,826%
68 16,541 6,046%
69 15,917 6,283%
70 15,288 6,541%