Lunedì 6 Maggio 2024

Protesi d'anca al Rizzoli, la grafica del baby-intervento

La grafica dell'intervento. Fonte: Laboratorio di Tecnologia Medica Rizzoli

La grafica dell'intervento. Fonte: Laboratorio di Tecnologia Medica Rizzoli

Bologna, 13 novembre 2014 - L’utilizzo di un innesto osseo proveniente da donatore ha permesso ai medici di asportare esclusivamente la parte malata. Questo il momento clou dell'intervento di impianto di una protesi d’anca a una bimba che non avrebbe mai potuto imparare a camminare e reggersi in piedi, in quanto affetta da una rara forma di tumore che si era sviluppato dentro il femore.

Una sofisticata tecnica di inserimento, mai tentata prima d'ora, ha consentito alla parte sana del femore di proseguire la sua naturale crescita, evidente nelle ultime radiografie fatte alla bambina. Oggi la piccola paziente cammina, sgambetta, può correre e saltare come chiunque altra alla sua età. Continua a essere seguita dai medici di Atene, la capitale della Grecia dove vive, ed è sempre controllata dagli specialisti dell'Istituto Rizzoli di Bologna che l'hanno operata, e che valuteranno nel tempo le sue future necessità per mantenere intatta la capacità di conservare l'autonomia, salvaguardata da questo intervento che segna una tappa di massimo rilievo per l’ortopedia.

Si è instaurata una collaborazione tra diverse competenze, che ha dimostrato l’importanza della connessione tra attività di ricerca e assistenza che si realizza in un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) come è il Rizzoli. La cooperazione tra sanitari ha permesso di ridurre significativamente i tempi dell’intervento chirurgico, particolarmente delicato a livello di anestesia, non avendo mai eseguito un’operazione di questo tipo su una paziente così piccola. L’intervento si è così concluso con successo, grazie anche al prezioso lavoro dell’équipe coinvolta e al personale di sala. 

Alessandro Malpelo

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