Martedì 30 Aprile 2024

Bersani: "Se Renzi forza, fine del Pd e nasce il nuovo Ulivo"

D'Alema: "Non voglio formare nuovi partiti, ma il Congresso". Vendola non chiude all'ipotesi del 'listone' della sinistra

Pier Luigi Bersani con Matteo Renzi (Ansa)

Pier Luigi Bersani con Matteo Renzi (Ansa)

Roma,1 febbraio 2017 - Animi sempre più agitati nel Pd, dove la fronda che spinge per una scissione sembra gonfiarsi. "Se Renzi forza, rifiutando il Congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto, è finito il Pd. E non nasce la cosa 3 di D'Alema, di Bersani o di altri, ma un soggetto ulivista, largo plurale, democratico", dice infatti Pier Luigi Bersani all'Huffington Post. Una conferma, quindi, dell'intervista del suo fedelissimo Davide Zoggia rilasciata al nostro giornale. "Non incontro Renzi, parlo in pubblico. E mi piacerebbe farlo nel Pd, dove è preoccupante il restringimento degli spazi democratici", afferma ancora l'ex segretario.

"Bisogna parlare dell'Italia"

Per Bersani il congresso va fatto "subito per discutere come andare al voto. Nel Pd si è aperta una enorme questione democratica. Abbiamo perso Roma, Torino, le amministrative, e si è detto 'avanti così''. E' arrivata una botta al referendum e si è detto 'avanti cosi''. La Corte fa saltare l'Italicum e si dice 'avanti così''. Avanti così'. Come si può pretendere che chi non è stato d'accordo su scuola, lavoro, eccetera, possa andare a fare in giro i comizi dicendo, votateci che non è successo niente? Direi che dobbiamo parlare di una cosetta che si chiama Italia, o no?", spiega ancora Bersani che dice di lavorare per evitare che la scissione avvenga.

EMILIANO - Anche Michele Emiliano dichiara di essere al lavoro per scongiurare una frattura. "Sto cercando di evitare che il Partito Democratico esploda in una scissione che sembra quasi concordata tra Renzi e D'Alema - dichiara il governatore della Puglia a Rai Radio 1-. Noi vorremmo semplicemente fare un congresso, dove, per esempio, far discutere al Partito Democratico del futuro dell'Ilva".

"Interesse per l'impegno di D'Alema"

VENDOLA - Ma a guardare con interesse a questa ipotesi (di scissione) è Sinistra Italiana, a cui sembra non dispiacere la prospettiva di un 'listone' che navighi in direzione opposta alle politiche del Pd renziano. "Guardo con molto interesse a quello che si sta muovendo, all'impegno di D'Alema, che mi auguro faccia qualche autocritica", confida Nichi Vendola a Repubblica che manifestando il suo interesse per figure come Luigi De Magistris ("interessante il lavoro del sindaco di Napoli") e Giuliano Pisapia ("è stato un amministratore eccellente, è una personalità della sinistra").

Nicola Fratoianni, invece, sottolinea come le mosse di D'Alema "cambino" il quadro: "Sono stato tante volte in dissenso con D'Alema, ma da ultimo ho condiviso il suo No e molte delle cose che ho sentito sabato", spiega Fratoianni a Il Manifesto, trovando, sulla stessa scia, anche Stefano Fassina. "Pur mantenendo autonomia di visione, vogliamo stabilire relazioni con chi si muove sulla nostra lunghezza d'onda", è il tweet dell'ex vice ministro dell'Economia che però rimarca come ognuno deve fare la sua parte. 

"Tutti quelli che fanno il mio stesso percorso sono degli interlocutori. È ovvio", dichiara intanto Pippo Civati a IntelligoNews commentando l'apertura di Fassina. Tuttavia il leader di Possibile sottolinea come "quello che serve non è la riproposizione di ciò che era prima di Renzi e nemmeno una contrapposizione con Renzi". "C'è bisogno di qualcosa che parli delle scelte giuste da fare per il Paese. Andremo avanti con chi ci sta, senza primogeniture ma anche senza affidarci al leader di ieri o dell'altro ieri. Abbiamo una nostra presa di posizione da tempo", conclude.

D'ALEMA - Nel dibattito, in serata, interviene lo stesso Massimo D'Alema. "Non voglio formare nuovi partiti. Ho chiesto il congresso del Pd e se non ci sarà una discussione democratica nel partito ognuno, inevitabilmente, si sentirà libero di fare altre cose", dice l'ex premier.  "Ho sempre parlato di movimento per la rinascita del centrosinistra - aggiunge -. Quindi non esiste da parte mia la volontà di fondare alcun partito ma mi piacerebbe di poter discutere democraticamente nel mio partito. Ma questo purtroppo non ci viene consentito".

"Il Parlamento lavori a una legge elettorale"

D'Alema, poi spende parole di lode nei confronti di Giorgio Napolitano, che oggi si è espresso contro l'ipotesi di elezioni anticipate"Nei Paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno - ha detto il presidente emerito della Repubblica e senatore a vita del Pd -. Bisognerebbe andare a votare o a scadenza naturale delle legislatura o quando mancano le condizioni per andare avanti. Per togliere la fiducia a un governo deve accadere qualcosa, non si fa certo per calcolo tattico di qualcuno". Per Napolitano, infatti, "in Italia c'è stato un abuso nel ricorso di elezioni anticipate". "Sono del tutto d'accordo col presidente Napolitano - dice in proposito D'Alema -. Credo che sarebbe utile a tutti che il Parlamento avesse modo di lavorare a una legge elettorale che senza le esagerazioni dell'Italicum introduca dei correttivi per favorire la governabilità, perché con il proporzionale puro si rischia l'ingovernabillità".

"Voto anticipato? Renzi pronto alle primarie"

ORFINI - A D'Alema e Bersani risponde però Matteo Orfini. "Bersani vuole rifare l'Ulivo, Rossi parla di socialismo. A questo punto rifacciamo il Pci... Questo gioco dell'oca non funziona molto. Abbiamo fatto il Pd proprio per superare quei partiti che non funzionavano più", dice il presidente dem a 'Carta bianca' su Rai3. E aggiunge che, in caso si dovesse tornare alle urne prima del tempo, Renzi "non ha intenzione di sottrarsi" di sottrarsi alle primarie. "Possiamo convocare il congresso da giugno in poi. Qualora ci dovesse essere un'accelerazione sul voto, non faremo in tempo a fare il congresso ma se c'è l'esigenza di ridiscutere con quale candidato andiamo alle elezioni, come chiede Bersani, potremmo tranquillamente trovare il modo di fare le primarie prima delle elezioni".