Venerdì 3 Maggio 2024

M5S lavora alla squadra. Di Maio: "Accordo su legge elettorale non è inciucio"

In pista il pm antimafia Nino di Matteo. Si sfila Piercamillo Davigo, che però attacca: "Lotta alla corruzione? Il centrosinistra ci ha messo se non in ginocchio almeno genuflessi"

M5S, Luigi Di Maio (Olycom)

M5S, Luigi Di Maio (Olycom)

Roma, 1 giugno 2017 - Luigi Di Maio sarà candidato premier del M5S? "Lo decideranno gli iscritti col voto on line su Rousseau. Se le elezioni saranno a ottobre la road map cambia. Non abbiamo problemi a fare tutto entro l'estate". A dirlo è lo stesso vicepresidente della Camera, in un'intervista al quotidiano La Repubblica. "Sulla legge elettorale abbiamo risposto alla richiesta del capo dello Stato con profondo senso di responsabilità - spiega Di Maio -. Ci siamo confrontati nelle sedi istituzionali e alla luce del sole, senza inciuci sottobanco, su un modello su cui abbiamo chiamato a esprimersi i nostri iscritti. Solo dopo il loro ok, abbiamo portato la proposta al Pd". Con chi vedrebbe più probabile un'alleanza dopo il voto? Con la Lega e la destra? "Con chi appoggerà il nostro programma senza alleanze precostituite", risponde Di Maio, che sul programma sottolinea: "La prima cosa che faremo sarà approvare il reddito di cittadinanza, le coperture le abbiamo già. In questo modo rimettiamo al centro il lavoro e facciamo ripartire i consumi. Poi ci vuole una seria lotta alla corruzione, abolizione di Equitalia, degli studi di settore e dell'Irap per dare ossigeno alle imprese che vogliono crescere, avvio del programma di conversione energetica verso le rinnovabili".

Già ieri erano entrati in scena i primi nomi importante per la corsa elettorale dei pentastellati. M5s, aveva detto sempre Luigi Di Maio, non ha "ancora un candidato premier e una squadra di governo", ma ha promesso tempi stretti. C'è già comunque, un (quasi) certo candidato al ministero della Giustizia: il magistrato del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e della Procura Antimafia, Nino Di Matteo, già insignito da numerose amministrazioni pentastellate della cittadinanza onoraria e, da parte sua, convinto sostenitore del codice etico del M5s. Ieri il Pm aveva offerto la sua disponibilità ad entrare in politica, opportunità invece respinta dall'altro magistrato icona dei 5 Stelle, Piercamillo Davigo. Invitati entrambi ad un convegno sulla giustizia organizzato alla Camera dai pentastellati, ed entrambi omaggiati da una lunga standing ovation, Davigo ha comunque duramente attaccato il governo Renzi (sulla lotta alla corruzione il "centrosinistra ci ha messo se non in ginocchio almeno genuflessi" ha detto).