Lunedì 13 Maggio 2024
ROSALBA CARBUTTI
Politica

L'ex grillino Campanella: "Io tradito, 5 Stelle come Pd e Forza Italia"

Il fuoriuscito Francesco Campanella, ora in Sinistra italiana, restituisce ancora la diaria: "Il M5S uguale agli altri, ma più inesperto e pericoloso. Io con Pizzarotti? Anche chi sta con lui non ha capito che destra e sinistra esistono ancora"

Francesco Campanella (LaPresse)

Francesco Campanella (LaPresse)

15 maggio 2016 - «Al Movimento 5 Stelle ci credevo, invece ha tutti i vizi dei vecchi partiti». Il senatore siciliano Francesco Campanella, espulso dal M5S per passare a Sinistra italiana, la diaria la restituisce ancora.  Il cuore è sempre a 5 Stelle? «Con la diaria compro arredi per le scuole, ma non c’entra col cuore grillino».

Il potere dà alla testa? «Pensavo che gente nuova, ingenua politicamente, potesse dar voce al cambiamento. Oggi invece il Movimento è come i vecchi partiti con una differenza: l’inesperienza. E senza cultura politica si è più pericolosi».

Perché? «Le espulsioni si fanno senza scrupoli, si perde il senso della misura».

E la tanta proclamata onestà? «Onestà de che? Come in tutte le formazioni politiche, ci sono persone oneste e disoneste. Arrivisti e gente che si impegna. Non c’è distinzione tra M5S, Pd e Forza Italia».

Se Virginia Raggi governerà a Roma, quindi, non cambierà nulla? «Anche quelli di Alleanza nazionale sbandieravano onestà finché non hanno guidato la Capitale. Credo che i grillini faranno come tutti gli altri».

Con la scomparsa di Gianroberto Casaleggio, che cosa succederà? «Il progetto studiato da Gianroberto è ben avviato. Grazie alla mobilitazione online e sui social network il Movimento è arrivato in Parlamento. Poi ha conquistato le televisioni, mollando web e territori».

Qualcuno venne epurato per aver partecipato ai talk show. «In tv dovevano andare solo persone addestrate, come i membri del direttorio».

Ma chi comanda nei 5 Stelle: Beppe Grillo, Luigi Di Maio o Davide Casaleggio? «Grillo non ha mai avuto un peso tattico. Di Maio è intelligente, ha più sostanza di Alessandro Di Battista, ma la sua impreparazione è stellare. Se diventasse premier, non credo che farebbe meglio di Matteo Renzi. Casaleggio jr dovrà dimostrare di avere lo stesso polso del padre nel tenere uniti i parlamentari».

L’elettorato stellato come reagirà?  «Gli attivisti dei meetup ormai il Movimento li ha persi. L’elettore tipo non s’interessa più in prima persona delle cose: è diventato un tifoso. E il partito è controllato dal centro, come avviene nel Pd».

Da Federico Pizzarotti a Filippo Nogarin al nuovo atteggiamento garantista, si è parlato di tripla morale. Agli esordi era diverso? «Il peccato mortale è sempre stata l’autonomia di pensiero. Un esempio sono i rendiconti».

Insomma, chi è organico al M5S resta intoccabile? «Chi dava fastidio veniva messo in croce per aver mangiato una spigola invece del tonno o per aver speso tanto di telefono. Se eri ‘ortodosso’ non c’era nessun controllo».

Dalla sua espulsione del 2014 alla sospensione di Pizzarotti, che cosa è cambiato? «Io e il collega Bocchino venimmo sfiduciati da una minoranza del meetup di Palermo, poi dall’assemblea dei parlamentari, infine dal web. Ma i cinque senatori che ci mostrarono solidarietà vennero espulsi all’istante».

Pizzarotti farà un Movimento alternativo?  «Doveva pensarci prima, ma non è stato abbastanza audace». 

Lei passerebbe coi ‘Pizza boys’?  «No. Gli ex 5 Stelle non hanno capito una questione fondamentale: destra e sinistra esistono ancora».

Ci sarà una scissione? «Se Grillo mollasse del tutto, basterebbe una piccola spaccatura per mandare tutto in pezzi. Il M5S ha fatto come Berlusconi: un’operazione di marketing. Peccato che i soldi siano arrivati da molti attivisti della prima ora».