Domenica 6 Ottobre 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Confronto sulle riforme. Ma l’Anm chiude a Nordio

Il ministro: "Dialogo franco e acceso". Separazione delle carriere, no delle toghe

"L’indipendenza dei magistrati, giudicanti e requirenti, è un principio non negoziabile. Un dogma. Mai nessuna dipendenza o contiguità col potere esecutivo". La solenne promessa del Guardasigilli Carlo Nordio al Congresso dell’Associazione nazionale magistrati – convocato a Palermo – non basta a scalfire la permanente contrarietà dei magistrati alla separazione delle carriere. Impensabile la svolta, e il ministro lo sa. Il confronto avviene almeno in un clima cooperativo. La sala applaude il Guardasigilli, come si conviene, e il Guardasigilli ringrazia. Etichetta a parte, l’impressione è che Nordio navighi a vista.

Reduce dal G7 tematico, il ministro della Giustizia cerca di rassicurare. Propone un dialogo "franco e acceso". Invoca "leale collaborazione" e aggiunge: "Il dissenso è il sale della democrazia e tutte le critiche sono benvenute. Dobbiamo cercare l’incontro sulle cose su cui potremmo essere d’accordo". Fa anche il brillante: "Ve la do io la buona notizia. La prevalenza dei magistrati togati, in qualsiasi tipo di riforma del Csm, sarà assoluta. Questo non ci piove". Precisa: "In un mondo ideale, il Csm dovrebbe essere composto soltanto da magistrati proprio per assicurare al massimo indipendenza e autonomia da qualsiasi interferenza del potere politico". Mondo ideale, appunto. E subito cita "la dichiarazione di Bordeaux" sull’indipendenza. Torcendola assai, secondo alcuni leader sindacali.

In realtà la vera notizia che Nordio offre ai magistrati è un’altra: "Non ho una data. La separazione delle carriere era nel programma elettorale", e qui il verbo all’imperfetto è già rivelatore. Ammette: "Si stanno accumulando tanti e tali provvedimenti per cui non sono in grado di dire quando". E i silenzi di Giorgia Meloni sul caso Toti, lasciando che sia Matteo Salvini ad attaccare le toghe, comprovano la massima cautela della presidente del Consiglio nello spalancare un nuovo fronte che è sì nel programma del centrodestra, ma con copyright di Forza Italia e Lega. Al momento il futuro è indecifrabile. Altro che sdoppiamento del Csm.

Matteo Renzi (Italia viva) sfotte la maggioranza: "Sono imbarazzato dal metodo con cui opera il governo. Annunci invece di riforme, scambia Twitter per Gazzetta ufficiale e dopo due anni non ha portato a casa neppure una riforma. Di questo provvedimento non esiste neppure il testo. C’è bisogno di una riforma costituzionale, ma questo governo delle chiacchiere non è in grado". Per motivi opposti anche la segretaria dem Elly Schlein, in visita a Palermo, bacchetta Nordio: ribadisce la "ferma contrarietà" del Pd alla separazione delle carriere dei magistrati, temuta "anticamera della sottomissione all’esecutivo", e denuncia la "crescente insofferenza del governo verso l’equilibrio dei poteri" con "atteggiamento muscolare e aggressivo". La soluzione? "Sentire la voce della magistratura, invece che alimentare un pericoloso scontro". Applausi a scroscio. Alessandra Maddalena, vicepresidente Anm, riafferma la linea delle toghe: "La separazione delle carriere è incompatibile con il mantenimento dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Continuiamo a ribadire la nostra contrarietà".