Mercoledì 8 Maggio 2024

Parigi, identificato il terzo kamikaze della strage al Bataclan

Si tratterebbe di un uomo originario di Strasburgo, partito a fine 2013 per la Siria

Identificato il terzo kamikaze della strage al Bataclan: la foto sul sito Le Parisien

Identificato il terzo kamikaze della strage al Bataclan: la foto sul sito Le Parisien

Parigi, 9 dicembre 2015 - A quasi un mese dagli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre, la polizia francese ha identificato il terzo kamikaze che assaltò il teatro Bataclan, provocando la morte di 90 persone. Si tratterebbe di un uomo originario di Strasburgo, partito a fine 2013 per la Siria. Secondo il quotidiano Le Parisien, si chiamava Foued Mohamed-Aggad, 23 anni. Insieme a lui, quella sera si sono fatti esplodere i due complici Samy Amimour e Ismaël Omar Mostefaï.

Samy Amimour, 28 anni, nato a Parigi era originario di Drancy, nella regione della capitale francese, secondo i servizi francesi, era stato incriminato nell'ottobre 2012 per associazione a delinquere in relazione a un'organizzazione terroristica "a causa di un progetto di partenza verso lo Yemen, poi accantonato". Dopo aver "violato il controllo giudiziario nell'autunno 2013", è stato spiccato un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti. E' più o meno in questo periodo che Samy Amimour, descritto dalla famiglia come un giovane gentile e timido durante l'adolescenza, è partito per la Siria, dove si trovava ancora nell'estate 2014. La sua famiglia ha spiegato che le speranze di vederlo tornare si sono ulteriormente affievolite, visto che Samy si era sposato in Siria.

L'altro, il 29enne Ismaël Omar Mostefaï, identificato grazie all'impronta di un dito mozzato, era considerato un delinquente di piccolo calibro. Nato il 21 novembre 1985 a Courcouronnes - nella periferia parigina - ed era stato condannato otto volte tra il 2004 e il 2010, senza peraltro mai finire in carcere. Segnalato per radicalizzazione dal 2010, non era "mai stato implicato" in vicende giudiziarie legate al terrorismo. Ma un responsabile turco ha segnalato oggi che la polizia del Paese "aveva informato la polizia francese che due volte, nel dicembre 2014 e nel giugno 2015", di un precedente ingresso in territorio turco. Mostefai, secondo le autorità turche, era entrato in Turchia dalla provincia nordoccidentale di Edirne, che confina con la Bulgaria e la Grecia, ma non era stata poi registrata l'uscita dal Paese anatolico. Segnalazioni che non hanno mai ricevuto "risposte dalla Francia". Nato in una famiglia con sei figli, il jihadista, padre di una bambina, non aveva più alcun rapporto con i familiari.

I corpi smembrati dei tre attentatori-kamikaze sono stati difficili da identificare, ma le indagini della polizia sono state aiutate dalle testimonianze dei parenti dei jihadisti. Secondo Le Parisien, il terzo membro del commando era passato dalla Siria: "Faceva parte di un gruppo di una decina di giovani che si erano radicalizzati" prima di lasciare il quartiere di Meinau a Strasburgo. Due di loro sono morti in Siria. Gli altri rientrarono all'inizio del 2014 e furono anche fermati e interrogati nel maggio scorso. Il fratello Karim, di 25 anni, risulta attualmente detenuto dopo essersi recato in Siria fra dicembre 2013 e marzo 2014.

Abdeslam Salah (AFP)Inoltre, nel corso della giornata di ieri è emerso che Abdeslam Salah, il principale ricercato per gli attacchi nella capitale francese, chiamò proprio la sera del 13 novembre, un suo amico, detenuto nel carcere di Namur, in Belgio. Per cercare di far perdere le sue tracce, Salah ha cambiato spesso le smart card del suo cellulare. Ma gli inquirenti sono stati in grado di individuare quella chiamata fatta da Parigi dal suo cellulare e il terminale di ricevimento, appunto a Namur, grazie all'intercettamento della sua ultima smart card, appena comprata in un negozio del 18esimo arrondissement di Parigi. La stessa zona in cui, secondo il primo comunicato dell' Isis, si sarebbe dovuta compiere un'altra strage, piano che poi non è stato attuato. L'amico, che ha ricevuto la chiamata, coetaneo di Salah e cresciuto nella sua stessa zona, Molenbeek, è attualmente in carcere per reati comuni e non compare nelle liste dei sospetti radicalizzati dell'Ocam, l'organismo belga per il coordinamento e l'analisi della minaccia terrorista. Secondo le stesse fonti, Salah avrebbe fatto visita a questa persona almeno due volte negli ultimi mesi, l'ultima volta ai primi di ottobre.

Intanto, Parigi cerca di tornare alla normalità, senza dimenticare le vittime di quella terribile strage di neanche un mese fa. Le hanno ricordate gli U2 e gli Eagles of Death Metal lunedì sera nel corso del concerto all'AccorHotels Arena di Parigi. Mentre si lavora alla riapertura della storica sala concerti, dove intanto è tornato operativo il ristorante Bonne Bière).