Lunedì 29 Aprile 2024

Lezione di libertà

IN QUESTA settimana Papa Francesco ha espresso diversi segnali autorevoli, chiarissimi e di grande significato. Al Parlamento Europeo, a Strasburgo, ha inneggiato ai diritti umani e ha proposto il rilancio dell’Unione europea sulla base degli alti principi dei padri fondatori degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. Quindi è partito per la Turchia che è divenuta crocevia di tensioni, oltre che di grande sviluppo economico. È molto, molto significativo (al di là delle regole diplomatiche del protocollo) che, appena sceso ad Ankara, il Papa sia andato innanzitutto a rendere omaggio al mausoleo di Ataturk, il laicissimo padre della Turchia moderna che decise il superamento della religione (islamica) di Stato, introdusse codici di cultura occidentale, dopo tanti conflitti, garantì le libertà, allontanandosi con decisione da secoli di sultanato autoritario e di decadenza.

NEI SUOI DISCORSI nella capitale turca, Papa Francesco ha inneggiato innanzitutto alla libertà religiosa, un messaggio quanto mai attuale e importante proprio quando sono esplosi, soprattutto nel Medio Oriente, i più barbari stremismi e fondamentalismi in nome di un Islam non originario, ma intollerante e forzato a fini settari. È, quindi, di grande significato innanzitutto morale che Papa Francesco abbia rialzato con decisione e autorevolezza il vessillo delle libertà, questa volta nell’area di attuali maggiori tensioni, così come, trant’anni fa, fece Giovanni Paolo II per l’Est europeo. Anche l’incontro a Costantinopoli fra Papa Francesco e il Patriarca ecumenico ortodosso Bartolomeo II è stato innanzitutto nel segno della fratellanza e della libertà religiosa. Insomma, ci troviamo di fronte ai germi non di nuove antistoriche crociate, ma di un’offensiva di dialogo e di libertà innanzitutto religiose che rappresentano la base di tutte le libertà anche civili, economiche e sociali.