Martedì 7 Maggio 2024

Papa: "Dico lavoro, mi chiamano comunista. Giuda? Non era il più peccatore degli Apostoli"

Le parole di Francesco: "Tutti sono scappati nel momento difficile della Passione e hanno lasciato solo Gesù. Tutti sono peccatori". Per il Papa "terra, casa e lavoro" sono beni da condividere nell'umanità di oggi

Papa Francesco (Olycom)

Papa Francesco (Olycom)

Città del Vaticano, 28 ottobre 2014 - "Giuda non era il più peccatore tra gli Apostoli". E poi: "Se parlo di terra, casa e lavoro dicono che sono comunista"  Rilettura del Vangelo e percezione "politica" del suo operato: è lungo questo doppio binario che si sono sviluppati gli ultimi interventi di Papa Francesco.

IL VANGELO, GIUDA E GLI APOSTOLI - "Giuda non era il più peccatore" tra gli Apostoli e la comunità dei credenti è una realtà fatta di persone che sbagliano. E' quanto affermato stamane Papa Francesco nel corso della sua omelia durante la messa a Casa Santa Marta in Vaticano. Francesco ha poi aggiunto: "non so chi fosse stato il più peccatore... Giuda, poveretto, è quello che si è chiuso all`amore e per questo diventò traditore. Ma tutti sono scappati nel momento difficile della Passione e hanno lasciato solo Gesù. Tutti sono peccatori. Ma Lui, scelse".  

Un Cristo che, ha quindi aggiunto Papa Bergoglio, "prega, chiama, sceglie e invia i discepoli, un Gesù che guarisce la folla. Dentro a questo tempio, questo Gesù che è la pietra d`angolo, fa tutto questo lavoro: è Lui che porta avanti la Chiesa così. Come diceva Paolo, - ha citato il Papa - questa Chiesa è edificata sul fondamento degli Apostoli. Questo che Lui ha scelto, qui: ne scelse dodici. Tutti peccatori, tutti". 

Ma "a Gesù non importò il peccato di Pietro" perché"cercava il cuore. Ma per trovare questo cuore e per guarirlo, pregò. Gesù che prega e Gesù che guarisce, anche per ognuno di noi. Noi non possiamo capire la Chiesa senza questo Gesù che prega e questo Gesù che guarisce", ha, quindi, concuso.

Gesù ci vuole "dentro" la Chiesa non come ospiti o stranieri, ma "con il diritto di un cittadino" e questo perchè "non siamo di passaggio, siamo radicati lì. La nostra vita è lì". "Noi siamo cittadini, concittadini di questa Chiesa. - ha insistito Francesco - Se noi non entriamo in questo tempio e facciamo parte di questa costruzione affinché lo Spirito Santo abiti in noi, noi non siamo nella Chiesa. Noi siamo alla porta e guardiamo: `Ma, che bello… sì, questo è bello...`". Cristiani, ha poi aggiunto il pontefice, "che non vanno più avanti della reception della Chiesa: sono lì, alla porta... `Ma sì, sono cattolico, sì, ma troppo no...".  "I cristiani si sentano parte della Chiesa, senza fermarsi sulla soglia. Cristo ha spalancato le porte a chiunque, senza distinzioni, perché a Cristo interessa amare e guarire i cuori, non misurare i peccati". 

LAVORO, COMUNISMO E GIUDIZI -  "Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per un po' mi dicono che il Papa è comunista". Parole di Francesco pronunciate ai circa 200 rappresentanti dei Movimenti popolari riuniti in Vaticano per il loro Incontro mondiale. Un incontro voluto dallo stesso papa Bergoglio e che vede   a Roma per tre giorni i rappresentanti di vari movimenti popolari, dei quali quattro provenienti dal nostro paese. Oggi, ricevendoli nell'aula vecchia del Sinodo, il papa ha ricordato loro che "l'amore per i poveri è al centro del Vangelo" e della dottrina sociale della Chiesa, aggiungendo subito che l'incontro "non risponde a un'ideologia". Per Francesco "terra, casa e lavoro" sono beni da condividere nell'umanità di oggi.  "Nessuna famiglia senza casa - ha detto - Nessun campesino senza terra! Nessun lavoratore senza diritti! Nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro".