Giovedì 16 Maggio 2024

Neto e lo sloveno, la rivincita dei ripudiati

Alessandro Fiesoli NONOSTANTE l'aiuto di Ilicic e Neto, i due giocatori più discussi a Firenze e i migliori con la Roma, Montella non riesce a rimettere il Campanile di Giotto al centro del villaggio dopo la sbandata con la Lazio, e nella ripresa paga lo sforzo del primo tempo. Mentre Garcia mette un bel puntello, con il gol del pareggio di Keita, alla sua chiesa pericolante. In una notte fiorentina orfana di centravanti di ruolo, in una partita in cui l'attaccante centrale era rappresentato dallo spazio vuoto davanti ai portieri, come spiegava Guardiola che però aveva Messi, a rompere l'equilibrio è arrivato il gol di Josip Ilicic, l'uomo chiamato a fare il Gomez (sano, preferibilmente) della situazione. La rivincita del cavaliere pallido in maglia viola, il ritrovato ruolo da protagonista dello sloveno dai rari sorrisi. Anche se la sua rete non è bastata, alla Fiorentina. L'uomo gol meno atteso, dopo l'ultimo, triste precedente, triste per la Fiorentina e per lui, di lunedì all'Olimpico, neutralizzato dalla difesa della Lazio, smarrito in quel ruolo al centro dell'attacco che non è mai stato il suo. Eppure Montella ci ha riprovato, con Babacar appena recuperato da un infortunio e in panchina. Non è mai stato un rapporto facile, quello fra Ilicic e Firenze. Il pubblico viola gli ha rimproverato spesso una certa indolenza nel suo modo di giocare, e fino a ieri sera non gli era stato perdonato quel gol sbagliato nella finale di coppa Italia con il Napoli dello scorso maggio. Con questo gol, il ventisettenne di Prijedor, rimasto a Firenze in extremis dopo aver rifiutato un mese fa il trasferimento a Bologna, può sperare in una maggiore comprensione da parte dei suoi tifosi. Ha segnato di destro, lui che è un mancino naturale, con uno di quei tiri sporchi, potenti, quasi alla cieca, sotto la traversa, di chi deve calciare contronatura. MENTRE nella Roma è stata la notte sbagliata di De Rossi (sotto gli occhi di Conte in tribuna) e di Ljaijc, e quella giusta di Keita, nel secondo tempo viola la partita ha reso giustizia al valore e alla serietà di Neto. Il pareggio di Keita non può essergli imputato, in quell'occasione il portiere è stato lasciato solo dalla difesa. Due volte bravissimo, Neto, due volte capace di trasformarsi, come era già successo a Milano contro l'Inter e con il Tottenham, da ripudiato a nuovo angelo viola. Con il rigore parato a Ljajic, e con un'uscita disperata su Naingollan, Neto ha messo le sue mani e le sue gambe a protezione di una maglia che ha onorato in pieno, anche se fra pochi mesi non sarà più la sua. Prima di arrendersi a Keita. La Fiorentina non ce l'ha fatta, nonostante Neto e Ilicic. La verità a Roma, e Garcia ora è un passo avanti rispetto a Montella.