Giovedì 2 Maggio 2024

Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme: perché rivederlo

È morto il regista del 'Silenzio degli innocenti' Jonathan Demme: ecco perché era un grande artista ed ecco perché vale la pena rivedere il suo capolavoro

 Il cast del 'Silenzio degli innocenti' – Foto: 20th Century Fox

Il cast del 'Silenzio degli innocenti' – Foto: 20th Century Fox

L'annuncio ha fatto il giro della Rete in un batter d'occhi: il regista Jonathan Demme è morto all'età di 73 anni, per colpa di un cancro all'esofago. Per ricordarlo degnamente, niente di meglio che (ri)vedere uno dei suoi capolavori, il thriller 'Il silenzio degli innocenti'. Ecco quattro ragioni incontrovertibili. IL DOTTOR LECTER Il personaggio del dottor Hannibal Lecter nasce dalla penna del romanziere Richard Harris, ma è il film di Jonathan Demme a renderlo immortale. Ovviamente, una parte enorme del merito è da attribuire all'attore Anthony Hopkins, che riesce a renderlo affascinante e insieme inquietante, sempre rimanendo sul filo che separa la grande interpretazione dallo scivolone: un esempio su tutti è la celebre battuta sull'essersi cibato del fegato di un uomo, accompagnandolo con fave e del buon Chianti (il verso finale non era previsto dal copione: l'ha improvvisato Hopkins). CLARICE STARLING Inizialmente, Jonathan Demme avrebbe voluto affidare la parte dell'aspirante agente FBI Clarice Starling a Michelle Pfeiffer, con la quale aveva già lavorato nel film 'Una vedova allegra... ma non troppo' (1988). Quando l'attrice ha rinunciato, si sono spalancate le porte per Jodie Foster e lei non ha deluso le aspettative, dando vita a un personaggio fragile e forte insieme, un perfetto contraltare alla dicotomia fascino/inquietudine messa in campo da Anthony Hopkins. IL GRANDE SLAM DEGLI OSCAR Durante la cerimonia degli Oscar dell'anno 1992, 'Il silenzio degli innocenti' si è aggiudicato tutte e cinque le statuette principali: miglior film, regista, attore protagonista, attrice protagonista e sceneggiatura. In questo modo è entrato a far parte della cerchia ristrettissima di pellicole capaci di conquistare i cosiddetti Big Five Academy Awards, accanto a 'Qualcuno volò sul nido del cuculo' (1975) e 'Accadde una notte' (1934). LA REGIA DI JONATHAN DEMME Dietro la cinepresa, Demme ha lavorato con grande attenzione: pompando la tensione nei momenti apparentemente meno pericolosi o inquietanti e lavorando per sottrazione quando invece la situazione era più esplicita e disturbante. In questo modo è riuscito a dare una invidiabile tenuta alla pellicola e a bilanciare alla perfezione il tono del racconto, senza mai sbracare e senza mai perdere mordente.