Giovedì 2 Maggio 2024

Il direttore d'orchestra Jeffrey Tate stroncato da un malore a Bergamo

Il maestro era in visita all'Accademia Carrara quando si è sentito male. Immediati i soccorsi, ma per lui non c'è stato nulla da fare

Il direttore d'orchestra Jeffrey Tate (Ansa)

Il direttore d'orchestra Jeffrey Tate (Ansa)

Bergamo, 2 giugno 2017 - Il noto direttore d'orchestra inglese Jeffrey Tate è morto oggi all'età di 74 anni a Bergamo, stroncato da un malore improvviso mentre era in visita privata all'Accademia Carrara, sede della pinacoteca e dell'accademia delle belle arti cittadina. Il maestro si è sentito male, colpito da un arresto cardiaco, attorno alle 14 mentre si trovava nei pressi del guardaroba dell'accademia. I soccorsi del 118 sono giunti immediatamente, ma per Tate non c'è stato nulla da fare.

Affetto dalla nascita di spina bifida e cifosi, Tate aveva studiato pianoforte e composizione nel prestigioso Trinity College di Cambridge. Aveva poi intrapreso anche gli studi universitari   conseguendo la laurea in medicina. Pur scegliendo di svolgere la professione medica, continuò a coltivare la sua autentica passione, la direzione d'orchestra, che ben presto diviene la sua occupazione principale.

 Tate aveva diretto le principali orchestre del mondo: la London Symphony Orchestra, i Berliner Philharmoniker, la Boston Sympony. Era stato direttore della English Chamber Orchestra, dell'Orchestre National del France, direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli e direttore onorario dell'orchestra sinfonica della Rai. proprio quest'ultima, insieme alla Direzione di Rai Cultura, ha espresso il suo cordoglio per l'improvvisa scomparsa. Tate avrebbe dovuto dirigere il concerto in programma giovedi' prossimo, 8 giugno, all'Auditorium Rai 'Arturo Toscani' di Torino, che sarà quindi a lui dedicato. 

Tate aveva già avuto due gravi crisi, ad Amburgo e a Napoli, in cui aveva rischiato di morire. E aveva un debole per la musica che si avvicina alla morte: "E' la mia parte oscura, wagneriana - aveva spiegato in un'intervista - nelle mie condizioni c'è un modo diverso di guardare alla vita, sei più indipendente. Sul piano artistico, è molto utile". Martedì scorso era salito sul podio a Bolzano e il giorno dopo aveva diretto a Trento per i concerti conclusivi della season sinfonica Haydn. Era apparso affaticato, ma con generosità aveva diretto, oltre all'orchestra, anche due gruppi di allievi dei conservatori delle rispettive città.

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