Mercoledì 8 Maggio 2024

Carla Bruni e il suo 'French Touch': "Nessuno mi ha mai molestata"

L'eterea divina e il suo nuovo disco, e poi i flirt, il futuro, la politica. "Mio marito Nicolas? Non ha sbagliato nulla"

Carla Bruni (Afp)

Carla Bruni (Afp)

Milano, 9 novembre 2017 - Il tempo è un’illusione, ma invecchiare rimane lo stesso una gran seccatura. Anche se Carla Bruni sulla soglia di quei 50 che compie il 23 dicembre prossimo, rimane una creatura metafisica. E quest’allure di eterea divina ben nata (e ancor meglio coniugata) lo spande pure tra i solchi di “French touch”, l’album di cover anglo-americane che profuma di Chanel; anzi, di giovinezza spesa tra Tammy Wynette e i Rolling Stones, Lou Reed e i Depeche Mode. Carla Gilberta Bruni Tedeschi appartiene a quella generazione di mannequin che i grandi stilisti chiamavano per nome (Linda, Cindy, Claudia, Helena, Naomi). Un padrone del mondo, Donald Trump, lei l’ha frequentato e un ex, Nicolas Sarkozy, se l’è sposato. Nel 2018 festeggeranno il loro primo decennio di matrimonio. La figlioletta Giulia ha compiuto sei anni il mese scorso, l’altro erede Aurélien (avuto dal filosofo Raphaël Enthoven) sedici. Carla si presenta all’appuntamento con due ore di ritardo. Ma che le vuoi dire?

Che canzoni ha scelto?

«Quelle che cantavo da sempre, che cercavo sulle corde della mia chitarra prima ancora di scrivere le mie». Pure “Highway to hell” degli Ac/Dc? «Quella l’ho incisa un po’ per mio figlio che è un metal fan. Sei-sette anni fa, a Londra, ho incontrato nei camerini dello show di Jools Holland i Metallica; mio marito era ancora presidente e c’erano trenta guardie del corpo con gli air-monitor nell’orecchio che si confondevano con quelli dei musicisti. Abbiamo fatto una foto tutti assieme e ho mostrato con orgoglio ad Aurélien».

Commenti a questa sua cover?

«Be’, mio figlio è rimasto un po’ perplesso. M’ha detto: ma mamma sembra quasi in un pezzo jazz».

Quanto hanno influito le frequentazioni di big del mondo musicale come Clapton o Jagger nella sua formazione artistica?

«Ho sempre avuto passione per la musica e non sono stati certo i miei incontri personali. Clapton era il mio boyfriend e ho sempre separato lui dalle sue canzoni. Anche perché il mio approccio con la musica e la parola era abbastanza diverso».

Nel disco c’è “Miss you” di Jagger e Richards. Niente di Clapton.

«Fra i demo c’erano una ‘Bell bottom blues’ completamente ripensata e ‘Give me strengh’. Ma ad un certo punto bisognava anche scegliere».

Perché “French touch”?

«Vuol essere una strizzata d’occhio. Avrei potuto intitolarlo ‘Italian touch’. Il mio, infatti, non è un inglese perfetto e un titolo del genere gioca con il mio accento francese. E poi c’è l’electro french touch, corrente musicale a cui avrei adorato far parte».

Ha avuto qualche riscontro?

«Il più importante me l’ha dato Willie Nelson cantando con me ‘Crazy’. Mentre Jagger ha scritto sui social ‘I like the french touch you have given it Carla Bruni’, mi piace il tocco francese che hai dato Carla Bruni. Carino, no?»

È un periodo che nel mondo dello spettacolo ci sono diverse denunce di abusi. Cosa ne pensa?

«Credo che in questo caso la denuncia sia necessaria. Anche come stimolo per tante giovani donne a non accettare certe cose. A me non è mai capitato. Nel mondo della moda, piccolo e completamente gay o quasi, potevano arrivare avance da qualche fotografo o da qualche agente, ma cose di poco conto. Magari ora è cambiato tutto».

Concerti?

«Cantare da moglie del Presidente non era facile. Ora è tutto più agevole, tant’è che porterò le canzoni di questo disco un po’ in tutto il mondo accompagnata da una band di quattro elementi. Italia inclusa, naturalmente. Ho però due figli abbastanza piccoli e quindi posso impegnare con i concerti non più di una decina di giorni il mese».

Il brano preferito di suo marito?

«Probabilmente ‘Miss you’ perché le persone che amiamo di solito ci mancano. Lui ama moltissimo ‘Love me tender’, ma non l’ho incisa perché è una canzone perfetta e non avrei potuto cambiarla per farla mia».

In un “Italian touch” metterebbe?

«Probabilmente ‘Bocca di rosa’, ‘Buonanotte fiorellino’, ‘L’anno che verrà’ canzoni così. Ma anche ‘Vita spericolata’ o ‘Albachiara’».

Lei che ha assimilato le regole della politica e che conosce il presidente Trump è ottimista?

«Non so se il futuro del mondo sia legato solo alla politica. Ho visto che il potere della politica è immenso e allo stesso tempo una specie di impotenza. Con tutta l’energia e la forza, mio marito certe cose non è riuscito a farle anche se voleva».

Qual è il rammarico più grosso di suo marito?

«Lui ha fatto tutto benissimo. Semplicemente certe cose non ha avuto tempo di farle. Se c’è una cosa che ho imparato è che in politica si parla solo del positivo. E lui ha salvato la Francia e l’Europa dalla crisi finanziaria, ad esempio».

Arriva ancora molta politica in casa?

«Sì perché il nuovo presidente e il nuovo governo sono abbastanza vicini a mio marito. E chiedono consigli».

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