Lunedì 13 Maggio 2024

Libia, rapiti due europei. Positivi i colloqui Tobruk-Tripoli. Appello a Renzi: "Aiutaci contro l'Isis"

Un 39enne austriaco sarebbe stato rapito dalle milizie jihadiste durante l'assalto a un campo petrolifero. Risulta disperso anche un cittadino ceco. Intanto primo incontro diretto, informale, tra delegazioni di Tobruk e Tripoli dopo tre giorni di colloqui a Rabat. Il presidente del parlamento riconosciuto a livello internazionale lancia un appello al nostro premier: "Ci aiuti contro l'Isis"

Un soldato del generale Haftar controlla una strada a Bengasi (AFP)

Un soldato del generale Haftar controlla una strada a Bengasi (AFP)

Il Cairo, 7 marzo 2015 - Mentre sono in corso a Rabat i colloqui di pace tra i delegati di Tobruk e Tripoli, si apprende, e Vienna ha confermato, che un cittadino austriaco sarebbe stato rapito dai miliziani jihadisti  durante l'attacco condotto ieri da uomini armati contro il campo petrolifero di al-Ghani. Il portavoce del ministero, Martin Weiss, riferisce che l'uomo ha 39 anni e lavora per una multinazionale che si occupa delle estrazioni. Aggiungendo che secondo i responsabili del campo l'austriaco faceva parte di un gruppo di 9 stranieri scomparsi, fra cui ci sarebbe anche un cittadino della Repubblica Ceca, delle Filippine, del Pakistan e del Sudan.

INCONTRO TRIPOLI-TOBRUK - ESTERI - I primi colloqui sulla Libia, in corso a Rabat, sono terminati per consentire alle squadre negoziali di consultarsi con Tobruk e Tripoli e riprenderanno mercoledì, sempre in Marocco.  Al termine dei colloqui, per la prima volta, in un'occasione informale e non-negoziale, i delegati di Tobruk e Tripoli si sono incontrati: con riferiscono fonti informate, il contatto è avvenuto al termine dei tre giorni di Rabat.

Si è trattato "un'occasione sociale", hanno sottolineato le fonti aggiungendo che "non si è negoziato: vi sono stati solo discorsi del ministro degli Esteri del Marocco e di Bernardino Leon", l'inviato dell'Onu. Comunque è stata la "prima volta" di un contatto diretto. 

ACCORDO SU CRITERI SELEZIONE PREMIER - Le fazioni libiche che partecipano al dialogo nazionale mediato dall'Onu a Rabat hanno raggiunto un accordo sui criteri di selezione del nuovo capo del governo di unità nazionale. Lo ha annunciato un membro del parlamento di Tripoli (quello non riconosciuto dalla comunità internazionale). Le fazioni in conflitto hanno concordato che ciascuna parte scelga un singolo candidato che non dovrà essere di nazionalità straniera, non dovrà appartenere ad alcun gruppo politico e non dovrà essere un membro dei due parlamenti attivi nel paese. I delegati delle due parti dovranno quindi riunirsi con le rispettive assemblee per redigere le liste dei possibili candidati che saranno presentati in Marocco la prossima settimana durante una nuova sessione del dialogo. Non c'è ancora un'intesa invece su quale parlamento (tra quello di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, e quello di Tripoli) ratificherà il nuovo governo di unità nazionale e approverà il nuovo bilancio. Parlando durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri marocchino, Salaheddine Mezouar, l'inviato dell'Onu in Libia, Bernardino Leon, ha detto che i colloqui hanno fatto "progressi sia sulla formazione del governo di unità nazionale che sui temi della sicurezza". 

TOBRUK: RENZI AIUTACI CONTRO L'ISIS  - "Al presidente del consiglio Matteo Renzi chiedo di non dimenticare i rapporti tra l'Italia e la Libia e l'amicizia che lega in nostri popoli e di aiutarci a difenderci dall'avanzata dei terroristi dell'Isis", questo il messaggio del presidente del parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, Agiela Saleh. "Se necessario fermeremo gli estremisti anche disarmati, come abbiamo già fatto con Gheddafi, ma se si vuole fermare subito l'avanzata dei movimenti islamici estremi, abbiamo la necessità di essere aiutati anche materialmente e militarmente. È un dovere morale di chiunque voglia una Libia democratica e un'Europa più sicura". Dal suo rifugio di Al Beida - a margine di un incontro con l'europarlamentare Gianluca Buonanno che ha dato al presidente massima disponibilità e si è ripromesso di invitarlo al parlamento europeo e di presentarsi all'assemblea di Strasburgo con una bandiera della Libia - il presidente del parlamento libico ha sottolineato come questa possibile islamizzazione della Libia possa avere effetti drammatici anche in Europa. "La comunità internazionale temporeggia ma noi abbiamo molta fretta, la situazione è molto pericolosa e vogliamo fare finire questa storia molto rapidamente. Se ci aiutate - è l'appello da Tobruk - la Libia rinascerà, vorremmo decisioni più coraggiose e un appoggio militare per sradicare il pericolo terrorismo dalla Libia. Solo così, potremo anche gestire e limitare il traffico di migranti".

RENZI: NO ALLARMISMI SU IMMIGRATI, MOMENTO DELICATO - "No allarmismi e no a visioni superficiali". Matteo Renzi , parlando al Tg1, getta acqua sul fuoco rispetto all'allarme lanciato sul possibile arrivo in massa di immigrati dalla Libia. Tutte le ipotesi sono in campo. Bernardino Leon sarà a Roma l'11 marzo, la settimana dopo vedrò il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon. Quello che è importante però è evitare di sparare a casaccio numeri. Questo è un momento molto delicato della vicenda libica. L'Italia sta costruendo un grande accordo nella comunità internazionale per risolvere il problema. Speriamo di farcela senza però suscitare il panico tra la gente ma anche senza sottovalutare nessuna minaccia".