Venerdì 3 Maggio 2024

L'orsa muore durante la cattura «Daniza stroncata dal narcotico»

ROMA FRA GLI ambientalisti c’è chi parla di «finale da dilettanti». Fatto sta che da ieri il leit motiv di questa strana estate italiana, la libertà dell’orsa Daniza, iperprotettiva verso i suoi piccoli (tanto da ferire un cercatore di funghi che si era avvicinato troppo), braccata dai segugi in borghese o in divisa grigio-verde e sempre più affamata, non rappresenta più un’anomalia vivente nel panorama della sicurezza globale. Daniza è morta. Da più di due settimane i forestali trentini erano impegnati nella ricerca di Daniza e dei suoi due cuccioli. Dopo vari e vani tentativi con le speciali esche di carne e pesce, l’altra sera il cerchio si è stretto attorno all’orsa fuggitiva, che era munita di radiocollare. Individuata in val Borzago, dopo aver compiuto una serie di razzie di pecore vicino ad una baita, Daniza è stata accerchiata da quattro forestali e un veterinario. INDIVIDUATA e catturata dopo essere stata narcotizzata a distanza, non ha resistito, a quanto pare, alla dose dell’anestetico. A dare la notizia, un comunicato della Provincia autonoma di Trento: «La scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta». Con lei è stato preso, dopo essere stato narcotizzato, anche uno dei suoi due cuccioli, che è stato «targato» per seguirne gli spostamenti e poi rimesso in libertà. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha richiesto all’ente locale una relazione sull’accaduto per chiarire la dinamica dei fatti. Agli esperti del dicastero, che seguivano da anni l’esemplare, tra i primi inseriti dal 2000 nel progetto di ripopolamento, a questo punto, fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell’orsa, preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radio-collare. E IL CORPO forestale dello Stato, che non ha partecipato con le proprie unità alla cattura di Daniza e che già aveva lanciato l’allarme chiedendo di considerare la possibilità di un’ulteriore approfondita riflessione sulle future scelte da mettere in atto, ha aperto un’indagine autonoma. Sarà l’autopsia a stabilire l’esatta causa della morte di Daniza. L’aveva chiesta subito con forza l’Ente nazionale protezione animali, sollecitando il servizio Cites della Forestale e la procura «di porre sotto sequestro il corpo della povera Daniza e affidarlo all’Istituto zooprofilattico», perché «attraverso la presenza di veterinari esperti in medicina forense e animali selvatici, visto come sono andate le cose, venga eseguito un esame necroscopico affidabile e oggettivo». Daniza era sfuggita alle trappole per quasi un mese. Negli ultimi giorni, probabilmente per necessità alimentari, l’orsa aveva ucciso tre pecore in una stalla della Val di Borzago, altre pecore a Caderzone Terme e una capra a Bocenago. Bruno Ruggiero