Giovedì 2 Maggio 2024

L'abbraccio del Papa ai centri sociali«Lottate per terra, casa e lavoro»

Silvia Mastrantonio ROMA «DICIAMO insieme con il cuore: nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità del lavoro». È un Papa Francesco estremamente combattivo quello che affronta l'incontro con i movimenti popolari, campesinos e centri sociali, ambulanti e senza-terra, cartoneros e abitanti delle periferie arrivati in Vaticano per una tre giorni dall'America Latina. Ma non solo, con loro ci sono i no-global di tutto il mondo e a loro il Pontefice ha parlato usando più volte la parola lotta, lasciando all'amato spagnolo tutte le inflessioni di un discorso fatto di rivendicazioni e «diritti». Perché il sistema va cambiato «con coraggio ma anche con intelligenza, con tenacia ma senza fanatismo, con passione ma senza violenza». «Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni il Papa è comunista» invece «l'amore per i poveri è al centro del Vangelo» e della dottrina sociale della Chiesa, ha sottolineato Francesco. Davanti a trecento interlocutori inusuali tra gli italiani presenti anche il Centro sociale Leoncavallo, Banca Etica, Genuino Clandestino e la Fabbrica Recuperata Rimaflow Francesco ha tuonato: «I poveri vogliono essere protagonisti e non aspettare a braccia conserte l'aiuto di ong o piani assistenziali che non arrivano mai» e quando arrivano vengono impiegati magari «per anestetizzare e addomesticare» gli ultimi degli ultimi. Per il Papa «non esiste una povertà materiale peggiore di quella che non permette di guadagnarsi il pane e priva della dignità del lavoro». Di qui la necessità di reagire. Anche «sporadici gesti di generosità» non bastano perché la solidarietà deve essere «un modo di fare la storia», di «contrastare l'impero del denaro». HA PUNTATO il dito contro il sistema economico che «pone i benefici prima dell'uomo», di una «cultura che scarta l'essere umano» e lo tratta come «bene di consumo». Tra quegli scarti, ha ripetuto il Pontefice, ci sono i giovani tramutati in milioni di disoccupati e ci sono gli anziani. «Oggi ha detto Francesco alla presenza anche di Evo Morales, el Indio' divenuto presidente della Bolivia desidero unire la mia voce alla vostra e accompagnarvi nella vostra lotta». Senza lavoro, senza terra come i campesinos, senza cibo con milioni di persone che soffrono e «dall'altra parte si scartano tonnellate di alimenti». Senza casa: «Potrei sbagliarmi in qualche caso ma in generale dietro un eufemismo c'è un delitto», riferendosi all'espressione politicamente corretta di «senza fissa dimora». «Avete i piedi nel fango e le mani nella carne, odorate di quartiere ha esortato Francesco di popolo di lotta».