Giovedì 16 Maggio 2024

Accordo Grecia, Grillo: "Colpo di Stato". Salvini: "Buffonata

Beppe Grillo ha definito l'accordo per salvare Atene "strategia del terrore dell'Eurogruppo". Salvini parla di buffonata: "Regaliamo altri 80 mld". Fassina: "L'uscita dall'euro sarebbe stato il minore dei mali". Boldrini soddisfatta. Fitto: "Ue inadeguata"

Beppe Grillo, il post sul suo blog dal titolo '#ThisIsACoup (Dire)

Beppe Grillo, il post sul suo blog dal titolo '#ThisIsACoup (Dire)

Roma, 13 luglio 2015  - Diverse le reazioni in Italia per l'accordo raggiunto a Bruxelles sulla criri greca. Duro Grillo: "La democrazia è sospesa: l'umiliazione della Grecia è un monito per tutti i Paesi che vogliono il riconoscimento della loro sovranità. La strategia dell'eurogruppo è quella del terrore: colpirne uno per educarne 19". Dal suo blog, Beppe Grillo legge così l'accordo di Bruxelles e condivide l'hashtag di chi in Grecia, e non solo, respinge la soluzione arrivata al termine della maratona a Bruxelles: "#ThisIsACoup, questo è un colpo di Stato". "Una settimana per spezzare le reni alla Grecia. Varoufakis si dimette (viene rimosso?) dalla guida del suo ministero. L'ingerenza degli Usa. La proposta di Tsipras uguale per il 95% a quella bocciata dai greci. Il voto del referendum greco calpestato. La Grecia umiliata dalla Germania. Tsipras che si toglie la giacca davanti a Merkel e Hollande: "Prendete pure questa". Tsipras spinto alle dimissioni per un nuovo governo di "unità nazionale" gradito alla Troika", sono i passaggi salienti della crisi greca messi in fila dal leader M5S.

SALVINI: UNA BUFFONATA  - "Accordo Grecia? Mi pare una buffonata. Regaliamo altri 80 mld e non ridiscutiamo niente dell'Europa e dei trattati". Lo scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. "Mi pare che l'Europa (Germania in testa) si sia 'comprata' la permanenza della Grecia nell'Euro promettendo 80 miliardi (che il governo Renzi non si permetta di far pagare un solo euro agli italiani!) in cambio di 'svendite' e regali alle solite multinazionali. Ma il 'rivoluzionario' Tsipras che fine ha fatto? Se questa e' l'Europa, bella roba". 

GASPARRI: TSIPRAS CALABRAGHE - "Bene evitare #grexit. Ma ora i sostenitori italici di Tsipras tornano ad Atene per contestare il mito calabraghe? #pagliaccinviaggio". Lo scrive su Twitter il sen. Maurizio Gasparri (FI). 

FASSINA: ACCORDO RIDICOLO  - "La totale solidarietà umana e politica a Alexis Tsipras non può portare a disconoscere che l'accordo sottoscritto stamattina a Bruxelles nell'Eurosummit determina il soffocamento economico e democratico della Grecia e avvicina il naufragio del Titanic Europa". Lo dice il deputato Stefano Fassina. "Le misure previste su finanza pubblica e mercato del lavoro - prosegue- continuano a essere brutalmente regressive e recessive e, dopo la ristrutturazione promessa, richiederanno ulteriori ristrutturazioni. Più che irrealistico è ridicolo il fondo di 50 miliardi da alimentare con asset pubblici che, in rapporto al Pil italiano, equivarrebbe a 500 miliardi di euro da rendere disponibili per privatizzazioni. Non viene neanche nominato il problema di fondo: l'insostenibilità della rotta mercantilista dell'euro fondata sulla svalutazione del lavoro". Purtroppo, dice ancora Fassina, "l'uscita cooperativa della Grecia dall'eurozona e conseguentemente il superamento cooperativo dell'euro è il minore dei mali possibili, l'unica strada da percorrere per evitare crescenti conflitti tra i popoli europei. Speriamo che il voto del Parlamento greco sull'accordo sia coerente con la scelta chiaramente espressa dal popolo greco il 5 luglio scorso".

COLANINNO: LA POLITICA HA PREVALSO - "Finalmente la politica sembra prevalere sui nazionalismi e sugli egoismi dei singoli Stati. Il salvataggio della Grecia, infatti, è partito e l'Europa può guardare ora al proprio futuro con più ottimismo e fiducia. Nessuno nega che il percorso di Atene sarà duro e difficile, ma la Grexit avrebbe aperto uno scenario desolante per il progetto della moneta unica e per la stessa idea di Europa". Lo dichiara in una nota Matteo Colaninno del Partito democratico. "Sono convinto - aggiunge - che il governo ellenico saprà tenere fede agli impegni presi così come è necessario che l'Unione europea rifletta ora seriamente su come adeguarsi alle nuove sfide senza arrivare impreparata e con l'acqua alla gola". 

BOLDRINI: SODDISFAZIONE - "Esprimo soddisfazione per l'accordo raggiunto, approvato all'unanimità, anche perché non è passata la linea di chi voleva fare uscire la Grecia. Adesso c'è da capire se il popolo greco sarà in grado di sostenerlo". Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, a margine di una visita in Abruzzo. 

FITTO: UE INADEGUATA - "Spero ovviamente di sbagliare, ma la fatica spossante che le fragili istituzioni comunitarie e i balbettanti governi dei maggiori Paesi hanno impegnato per raggiungere un accordo sulla Grecia ha prodotto poco". Lo afferma, in una nota, Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti. "Mesi interi e negoziati drammatici per un problema che investiva una quota risibile del Pil del Continente. Si può dire, alla fine, che la montagna - sottolinea Fitto - ha partorito il topolino. Non c'è garanzia vera che la Grecia cambi registro. E non c'è garanzia vera che l'Europa superi una gabbia che ha impoverito l'intero continente". "I protagonisti di questa vicenda - afferma Fitto facendo riferimento all'accordo sulla Grecia - si sono lungamente incartati, questo è chiaro. Da un lato, la furbizia a spese altrui di Tsipras, che ha cercato fino alla fine di continuare su una linea economica insostenibile; dall'altra, il fantasma di un'Europa senz'anima. La triste realtà è che né Tsipras né la Merkel hanno avanzato ricette convincenti, in questi mesi. Tsipras aveva in mente la solita soluzione assistenzialista e statalista di sinistra; la Merkel, la grande sconfitta del referendum di domenica scorsa, non ha compreso che, a questo punto, i popoli europei usano e useranno qualunque occasione per dire no alla linea Berlino-Bruxelles". "Quanto all'Italia, lo ribadisco ancora una volta: dobbiamo dire no a una nuova, definitiva gabbia nella quale rinchiuderci (e impoverirci). Il piano di riforma dell'Eurozona di cui si parla - conclude Fitto - cancellerebbe di fatto anche gli ultimi pezzi di sovranità economica e fiscale nazionale: prima saremmo chiamati a perseverare nelle politiche miopi e autolesioniste dell'austerità, anzi a inasprirle, poi ci verrebbe concessa la tanto sospirata 'solidarietà', cioè un poco di assistenzialismo. Occorre dire 'no' a questa prospettiva, e invece è necessario seguire Cameron sulla linea di una rinegoziazione complessiva con Bruxelles, per riscrivere regole oggi inaccettabili".