Giovedì 16 Maggio 2024
MARCO MANGIAROTTI
Archivio

Fra mito e tragedia

ROCK CRIME . Stiamo parlando di un delitto, di un modo diverso di morire di rock, che non può essere ridotto alla follia del fan killer. John Lennon viene ucciso a colpi di pistola sotto casa a New York ed entra definitivamente nel mito, perché morire giovani può essere anche un privilegio, come ci ha insegnato Achille. Si parlava di guerra e John è stato vittima di una guerra non dichiarata dall’America di Hoover, perché il suo messaggio pacifista non nasceva nei campus, ma dalla coscienza di un eroe della classe operaia di Liverpool. Avrebbe potuto essere un leader del Labour Party, ma Yoko Ono lo ha portato in una dimensione universale, così lui ha scelto un rock libertario, non lo era la musica dei Beatles, per cantare un pensiero fra Occidente ed Oriente, avanguardia trasversale e intelligenza sentimentale. Era un linguaggio acido e potente, emotivo e attivo, che spiazzava l’intelligence americana. Ne intuivano il possibile contagio, non sapevano come contrastarlo (gli schemi del patriottismo e dell’anti comunismo erano inadeguati e desueti). Lennon chiedeva di dare una chance alla pace a chi poteva farlo, potere al popolo, dopo aver immaginato un mondo diverso. Aveva il senso dei momenti storici e musicali, ne anticipava l’inizio e la fine.

FREQUENTAVA il silenzio, l’assenza, conosceva il dolore di vivere e del pensare consapevole. Un film ne ha raccontato l’adolescenza, sarebbe difficile scrivere i suoi ultimi anni, molto più privati e segreti. Scrutati dai servizi segreti. Non è così importante stabilire cosa fosse suo e cosa di Paul, nessuna coppia di autori è stata così istericamente e felicemente generosa, complementare, democratica e pop. John Lennon invece codifica il nuovo rock degli anni ‘90 dopo un lavaggio “free” e le giovani band Usa ringraziano con un album di cover collettivo. Non era un fighetto luciferino alla Jagger (lo adoro) ma un artista militante, nelle campagne al fianco di Angela Davis e le Black Panters, John Sinclair e gli intellettuali comunisti. Da “Imagine” a “Some Day in NewYork” illumina una visione concreta e il punto di rottura fra divismo, rifiutato, e realtà. La sua morte per mano di un fan rivela il nodo psichico fra il mito greco e quello del rock.