Mercoledì 24 Aprile 2024

Ferrari, l’ora dello spoil system. Spunta il nome di Lapo per il cda

Venerdì il primo consiglio in Olanda: via i fedelissimi di Montezemolo

Lapo Elkann è da sempre appassionato di Ferrari

Lapo Elkann è da sempre appassionato di Ferrari

MARANELLO (Modena), 12 aprile 2016 - Comincia a prendere forma la Ferrari di Sergio Marchionne. Non che nei primi diciotto mesi (subentrò all’avvocato Montezemolo nell’ottobre 2014) da presidente se ne sia rimasto con le mani in mano, l’uomo forte di Fiat Chrysler: anzi, la complessa operazione che ha scorporato il Cavallino dalla casa madre portandolo in Borsa, a Wall Street come a Piazza Affari, ha implicato un notevole dispendio di energie. Al listino, la Rossa si è fin qui deprezzata, rispetto alla quotazione di partenza: ma l’investimento di un personaggio come George Soros, il guru della finanza mondiale, sta lì ad indicare il potenziale interesse dei mercati per il più celebre brand italiano.

CHI ESCE. Questa è una settimana simbolicamente importante, nella storia della Ferrari, azienda mito che nel 2017 taglierà il traguardo dei settant’anni. Infatti il consiglio di amministrazione si riunisce in Olanda, dove convenienze legali e fiscali hanno suggerito di trasferire la sede. Scontata la conferma di Marchionne al vertice, resta da definire il ruolo di Amedeo Felisa, personaggio chiave nello sviluppo del marchio attraverso la bontà del prodotto industriale.

TECNICAMENTE, Felisa (69 anni) è in pensione già da un po’, ma continua a ricoprire la carica di amministratore delegato. Fondamentale pilastro dell’era Montezemolo, Felisa spesso ha manifestato l’intenzione di compiere un passo indietro. Aveva accettato di restare fino all’ingresso in Borsa. Ora la missione è compiuta. Saggia sembra una sua permanenza nel cda, perché l’uomo dispone di uno straordinario bagaglio di competenze. Se ne va invece entro fine mese il capo delle risorse umane. Anche lui per raggiunti limiti di età. Mario Mairano ha gestito la ristrutturazione della Ferrari nel passaggio da fabbrica ‘old style’ a icona di modernità, adattando le ruvidezze del piemontese d’origine alla flessibilità emiliana. Tifosissimo del Toro (sa a memoria non solo la formazione perita nel disastro aereo di Superga del 1949, ma anche quella della squadra scudettata di Gigi Radice del 1976 e sì che tra Maroso e Salvadori c’era una bella differenza!), Mairano mancherà un po’ persino ai sindacati, con i quali litigava quasi per dovere d’ufficio, tenendo sempre ben presente la specificità del Cavallino, non omologabile, per tradizione e cultura, alle altre case automobilistiche. Infine, a proposito di ‘montezemolati in uscita’, sorpresa ha destato l’uscita dal perimetro Ferrari di Antonio Ghini. A lungo responsabile dell’ufficio stampa, primo ingaggio dell’avvocato presidente all’alba degli anni Novanta, Ghini governava con grande successo i musei di Maranello e di Modena, dove attualmente si sta tenendo l’ultima bellissima mostra da lui ideata, ‘Red Carpet’, dedicata alle Rosse nel cinema. Verrà sostituito da Michele Pignatti.

IPOTESI LAPO. Comunque, sarebbe eccessivo pensare ad una epurazione sistematica di ‘All The Montezemolo Men’, tutti gli uomini di Montezemolo, da parte del successore Marchionne. Ci sono anche segnali in controtendenza: per dire, è stato appena recuperato dalla Bmw l’ingegner Roberto Fedeli, già direttore tecnico della produzione Ferrari, ora ai vertici della divisione progettuale Alfa-Maserati in quel di Modena. E d’altronde un presidente ha il diritto di scegliersi la squadra che vuole, ci mancherebbe.

INTERESSANTE, in chiave futura, sarà la composizione ‘olandese’ del consiglio d’amministrazione. Blindato da patti parasociali l’accordo con il vicepresidente Piero Ferrari (il figlio del Drake considera incedibile il suo dieci per cento), si mormora di un possibile ingresso ai quartieri alti di Lapo Elkann, il fratello minore del John presidente di Fiat Chrysler. Sarebbe un ritorno: il vulcanico (eufemismo) Lapo ha lavorato in gioventù a Maranello e in tempi più recenti si è occupato della personalizzazione dei modelli. Enorme è la passione del giovanotto per il Cavallino: potrebbe essere un buon punto di partenza.