Mercoledì 24 Aprile 2024

Isis, l'esercito iracheno entra a Falluja. Jihadisti in fuga dai tunnel

Le unità speciali hanno aperto i varchi per le truppe dell'esercito di Baghdad. Le forze irachene sono entrate in città da tre punti. Scoperti decine di tunnel usati dai miliziani jihadisti per fuggire. Almeno 50mila civili usati come scudi umani

Le forze irachene entrano a Falluja (Reuters)

Le forze irachene entrano a Falluja (Reuters)

Baghdad, 30 maggio 2016 - Le unità antiterrorismo dell'esercito iracheno hanno varcato all'alba di oggi le porte di Falluja. Dopo una settimana di scontri con  l'Isis le forze di Baghdad  hanno sfondato in tre diversi punti. "Abbiamo iniziato all'alba le nostre operazioni per entrare a Falluja", ha annunciato Sabah al-Norman, un portavoce dell'unità d'elite da ieri nei pressi del centro della roccaforte di Daesh per poter aprire la strada ai militari. 

Scoperte decine di tunnel scavati dai miliziani jihadisti per fuggire dalla linea del fronte. Il generale Abdelwahab al-Saadi, comandante delle operazioni militari ha confermato: "Le forze irachene sono entrate a Falluja sotto la copertura aerea della coalizione internazionale, delle forze aeree irachene e con il sostegno di blindati e artiglieria pesante". 

Il generale ha spiegato: "Le unità dell'antiterrorismo, la polizia di Anbar e l'esercito iracheno, intorno alle 4 (le 3 in Italia) hanno cominciato ad entrare a Falluja da tre direzioni". 

Le ultime news dell'ufficio stampa dell'esercito iracheno sono che è stato preso il controllo del commissariato di polizia del distretto di Nuaimiya, zona agricola nella periferia meridionale di Fallujah. Sull'edificio del commissariato è stata innalzata la bandiera nazionale. Gli jihadisti dell'Isis avrebbero usato in queste ore 50 mila civili come scudi umani.. 

Nei giorni scorsi le forze dell'esercito iracheno si erano fermate nella periferia della città, roccaforte del gruppo jihadista in Iraq.

Fonti tribali, citate da al Jazeera, però denunciano violenze sui civili anche da parte di combattenti della milizia sciita irachena Kataib al-Risali, che fa capo alle Unità di mobilitazione popolare (Pmu sciite) alleate dell'esercito iracheno. I miliziani sono accusati di aver ucciso 17 civili sunniti nel villaggio di al Karma, vicino Falluja. 

L'esecuzione dei civili sarebbe avvenuta subito dopo la conquista del villaggio. I 17 uccisi sono stati accusati dalle milizie sciite di far parte del gruppo jihadista, erano stati sequestrati insieme ad altre 56 persone e portati ad al Rashar, a nord-est di al Karma. 

Ora le tribù sunnite temono che le milizie sciite possano compiere ad al Anbar le stesse violenze compiute nella regione di Diyala. Le milizie al-Risali fanno capo al deputato sciita Adnan al Shahmani, vicino all'ex premier Nouri al Maliki. Al Karma era stata liberata la scorsa settimana. Pochi giorni dopo l'inizio dell'operazione, le milizie sciite Hashd al Shaabi (Pmu) avevano emesso un regolamento per la protezione dei prigionieri, dei civili e delle proprietà private nella città a maggioranza sunnita.

Per prevenire violenze e vendette, una volta scacciati gli jihadisti dell'Isis, anche i leader tribali di Falluja hanno raggiunto un accordo. Lo rivelato il sindaco, Sadun Al Shalaan, ribadendo le preoccupazioni per possibili vendette di miliziani sciiti, sostenuti dall'Iran. Da parte sua, Hadi al Amery, uno dei leader delle milizie di volontari sciiti filo-iraniane che hanno collaborato all'accerchiamento di Falluja, ha detto che queste forze hanno accettato di non entrare in città, lasciando il compito all'esercito e alle formazioni tribali sunnite.