Mercoledì 1 Maggio 2024

Sottomarino argentino disperso, "segnale nell'oceano". Ma la Marina smentisce

Altalena di speranze e disillusioni. L'indiscrezione: la Marina Usa avrebbe localizzato un "punto di calore", che corrisponderebbe ad un oggetto metallico. Ma l'Argentina: nessuna informazione a riguardo

Sottomarino disperso, l'angoscia dei familiari (Ansa)

Sottomarino disperso, l'angoscia dei familiari (Ansa)

Buenos Aires, 22 novembre 2017 - L'Argentina resta col fiato sospeso per la sorte dell'equipaggio intrappolato in fondo al mare della Patagonia a bordo del sottomarino scomparso. Ed è una snervante altalena di speranze e disillusioni. Ieri è stato lanciato l'allarme ("L'ossigeno si sta esaurendo") che sembrava uccidere ogni speranza, ma stamattina il quotidiano Clarin.com ha parlato di un nuovo segnale che potrebbe appartenere al sottomarino San Juan, sparito ormai da più di una settimana. Informazione, però, smentita nel pomeriggio.

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Secondo il giornale era stato individuato un nuovo perimetro di ricerca nell'Atlantico meridionale. Verso mezzanotte, una flotta guidata dalla corvetta Drummond si era diretta verso l'area da cui è stato captato il segnale in questione, per cercare di verificare se potesse corrispondere al sottomarino scomparso. La versione fra l'altro coincideva con l'altra trapelata dalla Marina degli Stati Uniti, che avrebbe localizzato con uno dei suoi aerei una "macchia di calore", corrispondente a un oggetto metallico, a circa 300 chilometri della costa di Puerto Madryn e a 70 metri di profondità nell'Atlantico meridionale. 

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Il segnale, tuttavia, non era sufficiente a determinare se l'oggetto rilevato potesse essere, in effetti, il sottomarino. A ogni modo le fonti hanno ammesso che l'ordine ricevuto dopo le 20 argentine era dirigersi "a tutta velocità", data la possibilità che si tratti dell'Ara San Juan. 

Il portavoce della Marina argentina, Enrique Balbi, smentisce però le informazioni circolate nelle ore scorse: "Al momento attuale non è stata trovata nessuna traccia del sottomarino". Interrogato sulla notizia, circolata sui media, del possibile rilevamento, da parte di un'unità aerea americana, di una "macchia di calore", Balbi ha detto che non dispone di nessuna informazione al riguardo. Il portavoce ha raccontato inoltre che una nave britannica aveva avvistato il bagliore di tre razzi Bengala - due bianchi e uno arancione - ad est della Penisola di Valdés, ma i successivi monitoraggi della zona non hanno dato nessun risultato. Balbi ha spiegato che tre tipi diversi di controllo delle acque sono stati usati in questa ricerca: sonar attivi e passivi, in dotazione alle unità navali argentine; immagini termiche, rilevate da aerei americani e monitoraggio di possibili anomalie magnetiche, a carico di un aereo antisommergibili brasiliano, che ha sorvolato la zona a una quota di appena 300 metri. In quanto al possibile origine di questi bagliori, il portavoce ha detto che non è stato ancora individuato, sottolineando che ad Est della zona dove sono concentrate attualmente le ricerche del San Juan esiste una grande concentrazione di pescherecci.