Lunedì 29 Aprile 2024

Elezioni Gran Bretagna 2017, chi sono gli unionisti alleati della May

Omofobici e antiabortisti, negano i cambiamenti climatici e propugnano la linea della 'hard Brexit' SCENARI Cosa può succedere ora

Arlene Foster, leader dei Dup, ggli unionisti nordirlandesi (Ansa)

Arlene Foster, leader dei Dup, ggli unionisti nordirlandesi (Ansa)

Roma, 9 giugno 2017 - E così Theresa May, dopo aver perso la sfida delle elezioni anticipate in Gran Bretagna, è costretta ad allearsi con gli unionisti nordirlandesi pur di andare avanti con le trattative della Brexit. Ma chi sono questi cosiddetti Dup (Democratic Unionist Party)? Del tutto sconosciuto al di fuori della Gran Bretagna, il Dup è un partito locale, poco noto anche a molti britannici: secondo i media del Regno proprio il nome del partito nordirlandese è stato uno dei termini più ricercati su Google

Il loro programma è di stampo reazionario con tratti omofobici: propugna una rigida politica antiabortista e una contrarietà totale ai matrimoni per persone dello stesso sesso, nega i cambiamenti climatici. E quanto all'addio all'Europa - aspetto che più interessa la premier britannica - gli unionisti sono fautori di una 'hard Brexit'. 

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SCENARI Cosa può succedere ora

La stampa progressista britannica disegna il Dup con tinte molto fosche. Il Guardian e l'Indipendent non esitano ad attaccare pesantemente i futuri alleati dei Tories. L'Indipendent ricorda le parole di Ian Pasley jr, figlio del fondatore del partito Ian Pasley, che ha definito l'omosessualità "immorale, offensiva e odiosa". Addirittura, il partito nordirlandese ha messo in piedi una campagna ant-gay dall'eloquente slogan 'Salviamo l'Ulster da Sodoma'.

Ma oltre che alle odiatissime unioni omosessuali, il Dup è contrario anche alla legislazione sull'aborto: "Non voglio che l'aborto sia liberamente praticabile in Inghilterra", ha detto la leader Arlene Foster al Guardian l'anno scorso. 

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Riguardo poi al tema - più attuale che mai dopo l'uscita dell'America di Trump dall'accordo di Parigi - dei cambiamenti climatici, gli unionisti sono contrari a ogni finanziamento o agevolazione per le energie rinnovabili. Infine, ricorda ancora l'Indipendent, il partito Nord Irlandese conta un numero considerevole di 'creazionisti' tra le sue fila. Quanto alla Brexit, come si accennava, Il Dup ha condotto una campagna molto forte per il 'leave' al referendum dell'anno scorso sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, sostenendo oggi convintamente l'opzione 'hard Brexit'.

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LA LEADER - Il Guardian da parte sua sottolinea il carattere 'duro' della leader del partito, Arlene Foster, le cui politiche sono state "molto influenzate" dalle violenze in Irlanda del Nord. Nel 1988, da adolescente, una bomba esplose sul suo scuolabus, mentre il padre fu ferito da un militante dell'Ira che gli sparò mentre si trovava nella fattoria di famiglia. 

La Foster, 46enne avvocato prestato alla politica, è 'sopravvissuta' a uno scandalo sulla gestione di fondi pubblici che ha acuito lo scontro col Sinn Fein e ha contribuito alla successiva caduta del governo di unità nazionale da lei guidato come 'first minister'. Dopo la crisi non si è trovata ancora una soluzione per formare un nuovo esecutivo nonostante le recenti elezioni per l'assemblea di Belfast. Restano quindi tensioni e il timore che si riaprano le vecchie ferite del conflitto tra cattolici e protestanti ora che il Dup in cambio del suo appoggio di sicuro avanzerà richieste ai Conservatori, sebbene abbia promesso di voler agire per il meglio dell'Irlanda del Nord.

UN PO' DI STORIA - Fondato nel 1971 dal reverendo Ian Paisley, storico leader unionista scomparso nel 2014, lo schieramento ha affrontato gli anni terribili dei 'Troubles' e con gli Accordi del Venerdì Santo nel 1998 è stato uno dei protagonisti insieme ai repubblicani del Sinn Fein nel processo di pacificazione dell'Ulster, arrivando a formare i governi di unità nazionale con gli ex acerrimi nemici. 

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