Giovedì 2 Maggio 2024

Il grande vuoto

I giovani sono suggestionabili, la morte è affascinante. Alla fine del Settecento, la lettura de 'I dolori del giovane Werther' di Goethe indusse centinaia di giovani europei al suicidio sulla scia del protagonista del libro, che si spara per lenire le pene d'amore ("...il sentimento per Lei divora ogni cosa"). Accadde lo stesso ai primi dell'Ottocento dopo che Ugo Foscolo diede alle stampe le 'Ultime lettere di Jacopo Ortis'. Il contesto culturale, siamo in pieno romanticismo, c'entra. Ma non è determinante. Nell'agosto del 1962, a Los Angeles, Marilyn Monroe si tolse la vita: nelle settimane successive le statistiche dei suicidi nella medesima città registrarono un più 40%. Il fattore emulazione è sempre in agguato, chi fa informazione ha il dovere di porsi il problema. Noi ce lo siamo posti. E siamo giunti alla conclusione che tacere un fenomeno inquietante come quello del 'Blue Whale' non è possibile. Non ancora. Ci rivolgiamo idealmente ai genitori e agli insegnanti in questi giorni, raccontando la storia dei ragazzi di Pescara che hanno aderito a questo assurdo protocollo chiamato Blue Whale (balena blu) fatto di prove demenziali e autolesioniste l'ultima delle quali consiste nel gettarsi da un grattacelo. Ci sono segnali, psicologici e fisici, che possono essere colti. Li descriviamo sperando che genitori e insegnanti tengano le antenne dritte e possano di conseguenza intervenire prima che sia troppo tardi. Abbiamo dato conto di questa e di altre storie analoghe perché altamente sintomatiche: mostrano i sintomi del nichilismo dilagante tra gli adolescenti, evidenziano i rischi del web. Un noto sociologo, Emile Durkheim, dedicò al suicidio il più importate dei propri studi. Il primo e più approfondito in materia. "Il suicidio varia in proporzione inversa al grado di integrazione dell'individuo nella comunità religiosa, familiare e politica", scrisse. Ebbene, dei tanti mondi collettivi oggi in evidente crisi, religione, famiglia e politica sono i principali.

I giovani sono sempre stati inclini a sfidare la morte (il famoso film con James Dean 'Gioventù bruciata' è del lontano '55) ma mai come oggi abbandonati a loro stessi, senza modelli positivi a disposizione, senza radici in alcun passato, senza più la percezione del futuro. Miscela esplosiva, condizione ideale per gettarsi voluttuosamente nel Grande Vuoto, nell'autolesionismo, nella droga, nella morte. Nichilisti nati, loro malgrado. Nichilisti in erba che grazie, o, per meglio dire, a causa del web, amplificano il proprio disagio, entrano facilmente in contatto con progetti agghiaccianti come quello della balena blu e lì creano quella comunità che non hanno potuto trovare altrove. Mettono allora narcisisticamente in scena la loro morte, dando così un senso alla vita. Follia pura, d'accordo. Ma si tratta di una follia in linea con lo spirito dei tempi, dunque destinata a diffondersi. Perciò abbiamo scelto di parlarne. È probabile che smetteremo presto. Smetteremo quando l'obiettivo di informare sarà stato colto e il rischio di emulazione non ancora sfiorato.